La seconda Live di X Factor 2023 ha visto alti e bassi, e i concorrenti davvero talentuosi iniziando a distinguersi da quelli più mediocri. Ecco com’è andata
La seconda live di X Factor 2023 si apre con un ripescaggio a sorpresa che con il televoto riporta in gara, in squadra con Morgan, il duo rockabilly Astromare. Il giudice, giustamente, nota come al di là della loro idea d’intrattenimento la loro formula potrebbe difficilmente trovare un futuro discografico.
In chiusura esce Asia, dopo essere finita al ballottaggio per la seconda volta e avere affrontato il tilt (cioè un pareggio, due giudici contro e due a favore) e per giunta sconfitta in assenza dell’avversario, Gaetano, che essendo minorenne dopo mezzanotte non può essere presente. La gara prosegue. Ecco i nostri voti.
Angelica (Ambra) – Love Me Again
Ambra consiglia ad Angelica prima dell’esibizione: “Quello che sai fare l’hanno capito tutti, ora fai quello che non sai fare”. Il suggerimento si risolve nella scelta di una canzone leggermente più ritmata per lo standard della concorrente, ma con la quale la sua voce sempre sottile e graffiante poco si accorda. In ogni caso, meglio delle usuali lacrime.
Voto: 6.5
Stunt Pilots (Dargen) – Englishman in New York
Gli Stunt Pilots vengono messi alla prova con qualcosa di molto lontano dal loro usuale stile rock funk, cimentandosi con il jazz pop classico di Sting. La prova viene affrontata con i mezzi che il trio ha, e il pezzo viene trasformato in uno dei loro, togliendo tutta la delicatezza e la poesia all’originale. Una buona esecuzione ma forse un esperimento che era meglio non tentare.
Voto: 6.5
Selmi (Morgan) – No Surprises
Un’assegnazione finalmente interessante per Selmi, ma un’esecuzione scolastica e poco riuscita (solo Thom Yorke può cantate Thom Yorke). La voce gratta troppo con l’auto-tune e con un arrangiamento fin troppo simile all’originale ne risulta un’esibizione purtroppo appena sufficiente, considerando le capacità del cantante.
Voto: 6
Maria Tomba (Fedez) – You Shook Me All Night Long
Maria continua ad esplodere di entusiasmo ad ogni esibizione e fa suo il palco con un vocione non impressionante come timbro ma eccezionale in quanto a energia, e sempre intonata. Un’altra esibizione azzeccata per l’incontenibile concorrente, ma c’è da capire quanto questa formula la possa portare in là .
Un’altra esibizione dai tratti quasi operistici per l’emotivo Gaetano, che ancora una volta si esprime con una voce eccezionale ma lascia trasparire poco altro. La sua dimensione è decisa ma funziona poco e sarebbe forse saggio provare, per lui, qualcosa di completamente diverso.
Voto: 6
Sickteens (Morgan) – Voices
Morgan gestisce male l’assegnazione per i Sickteens, resuscitando un Russ Ballard che ovviamente i giovanissimi non conoscono e che, per forza di cosa, cantano e suonano con poca convinzione. La voce da complesso pop rock c’entra poi poco con questo inno anni ’80 e la band si trova chiaramente poco a suo agio fuori dal proprio elemento. Ciò detto, poteva andare molto peggio.
Voto: 6.5
Sarafine (Fedez) – Eleanor Rigby
Sara si cimenta con il super-classico scritto da Paul McCartney rivisitandolo in versione elettronica IDM moderna e spogliandolo di tutto lo storico accompagnamento orchestrale. Il risultato è interessante e sicuramente conferma le buone qualità di Sara come producer, ma in questo caso forse sarebbe stato meglio mantenersi più nelle vicinanze dell’originale.
Voto: 7.5
Astromare (Morgan) – Don’t Stop Me Now
Appena rientrati in gara i due giovani appassionati di rock and roll escono finalmente dagli anni ’50 e si spingono fino al celebre brano dei Queen, con ottimi risultati anche (e non è per nulla scontato, ovviamente) a livello vocale. C’è da capire quanto il duo batteria / piano possa proseguire senza incontrare limitazioni, ma la ripresa del progetto è interessante.
Voto: 7
Settembre (Dargen) – CHIAGNE
Settembre (che per fortuna questa volta non ha il codice 11) s’immerge nella napoletanità con un successo contemporaneo e si muove in una comfort zone che certamente gli fa gioco ma poco lo distingue da molti altri artisti mainstream contemporanei. Il microcosmo di Napoli è sempre affascinante ma andrebbe prima o poi abbandonato.
Voto: 6
Asia (Fedez) – All the Stars
Asia si muove sempre in ambito rap ma stavolta con una scelta più elegante e impegnata, mantenendo (ben cantato) il refrain di SZA ma sostituendo la strofa di Kendrick Lamar con barre sue in italiano. Funziona in entrambe le direzioni, quella cantata e quella rap, cosa che potrebbe essere un vantaggio come no.
Voto: 6
Matteo Alieno (Ambra) – Dio Mio No
Matteo viene trascinato fuori dalla sua tana con un brano di Battisti scatenato (e tra i più sottovalutati), proposto in versione rock accelerata e spasmodica. Funziona, ma nel complesso sembra che il concorrente debba ancora capire di preciso che cosa sa fare e che cosa vuole fare. Una risposta che non si trova qui.