House of the Dragon, serie prequel di Game of Thrones ambientata circa 200 anni prima dei fatti accaduti nella serie madre, è stato uno degli show più amati dello scorso anno e i fan sono in fremente attesa di sapere quando potranno finalmente gustarsi la seconda stagione. Ebbene, quel momento è molto più vicino di quanto si pensi. Come infatti rivelato da ET i nuovi episodi dovrebbero essere rilasciati durante l’estate del 2024, presumibilmente tra aprile e maggio.
House of the Dragon è uno dei pochissimi prodotti che non sta suvendo ritardi a causa degli scioperi degli attori. Le riprese stanno infatti procedendo in modo normale e questo a causa delle particolari leggi e normative sindacali presenti nel Regno Unito, dove i lavori si stanno svolgendo. La serie prequel di Game of Thrones è infatti una produzione a contratto con Equity, il gruppo di lavoro degli attori nel Regno Unito. Giovedì il sindacato ha rilasciato una dichiarazione in solidarietà con il suo cugino americano, affermando che “sosterranno SAG-AFTRA e i suoi membri con tutte le forze”, ma ciò non significa necessariamente che artisti del calibro di Emma D’Arcy, Matt Smith, Olivia Cooke, Rhys Ifans e Steve Toussaint usciranno dal cast.
La legislazione sulle relazioni industriali nel Regno Unito è draconiana e spesso considerata la più restrittiva del mondo occidentale – ha affermato Paul W. Fleming, segretario generale dell’Equity, in una dichiarazione rilasciata ai suoi membri dopo l’annuncio dello sciopero della SAG- AFTRA. Gli ostacoli contorti e perniciosi affrontati da tutti i sindacati nel Regno Unito sono una vergogna nazionale e necessitano di riforme urgenti. La deplorevole conseguenza di questo quadro è che ciò che gli artisti che lavorano nel Regno Unito – siano essi membri della SAG-AFTRA e/o dell’Equity (o entrambi) – sono diversi dai loro compagni negli Stati Uniti e in altre parti del mondo.
Siamo stati informati dalla SAG-AFTRA che il suo sciopero è legale secondo la legge degli Stati Uniti, ma siamo stati informati dai nostri avvocati britannici che non è legale secondo la legge del Regno Unito. Di conseguenza, un artista che si unisce allo sciopero (o si rifiuta di oltrepassare un picchetto) nel Regno Unito non avrà alcuna protezione contro il licenziamento o una denuncia per violazione del contratto da parte del produttore o dell’imprenditore. Allo stesso modo, se Equity incoraggia qualcuno a unirsi allo sciopero o non oltrepasserà il picchetto, la stessa Equity agirà illegalmente e sarà quindi passibile di danni o di un’ingiunzione.
Fleming chiarisce che l’Equity “sostiene pienamente il nostro sindacato gemello nella sua richiesta e nell’azione che il suo consiglio ha accettato di intraprendere” e che il sindacato “organizzerà manifestazioni, manifestazioni e proteste nei prossimi giorni e settimane per mostrare la nostra solidarietà al nostro sindacato fratello e alla loro lotta”
Che ne pensate? Curiosi del futuro di House of The Dragon?
Seguiteci su LaScimmiaPensa