Ve lo siete mai domandato? Ebbene, c’è una buona ragione per cui nei film di Star Wars il personaggio di Yoda parla “al contrario”. Ecco qual è
Yoda, il maestro Jedi
Il personaggio del maestro Yoda compare nella saga di Star Wars a partire dall’Episodio V: L’Impero Colpisce Ancora. A lui il compito di istruire il giovane, inesperto e impaziente Luke Skywalker, il figlio di Darth Vader, nell’arte del combattimento Jedi. E non ci poteva essere insegnante migliore.
Seppur ironico, sfrontato e apparentemente innocuo, infatti, Yoda è immensamente saggio, intelligente e preparato. Ma la tentazione di sottovalutarlo fa parte della grandezza del personaggio, così come il suo modo di parlare “buffo”. E proprio di questo parliamo oggi: perché Yoda parla così?
Parole al contrario
Così… come? dirà chiunque non abbia mai visto un film di Star Wars (se esiste). Be’, lo sappiamo tutti: anziché seguire le regole del linguaggio comune, Yoda smonta le frasi e le ricompone mettendo spesso il verbo alla fine. Per esempio: “Potente in questo ragazzo il lato oscuro è”. Una trovata semplice ma geniale, che è sopravvissuta nei decenni.
Un connotato che rende sì Yoda buffo ma anche, in qualche strana maniera, autorevole. In tutte le sue rappresentazioni il maestro Jedi parla così e questo suo modo di esprimersi è ormai divenuto parte della cultura popolare occidentale, parodiato anche in innumerevoli occasioni o anche in situazioni qualunque. Ma rispondiamo alla domanda: perché questo strano modo di comunicare?
Un linguaggio comprensibile
Al riguardo, George Lucas ha dichiarato: “Per la maggior parte avevamo questi strani linguaggi e voci che avevamo creato partendo da lingue straniere. Non volevo un film intero nel quale tutti leggono i sottotitoli. Lui [Yoda] aveva molti dialoghi. Per cui dovetti inventare un linguaggio che era alieno, ma comunque comprensibile”.
“Per cui, ho messo tutto al contrario. Il linguaggio era designato per farti focalizzare sulle noiose lezioni filosofiche”. Insomma, un modo per rendere Yoda alieno ma anche comprensibile a un pubblico di umani. Diversamente da quanto s’è fatto, per esempio, per Chewbecca e gli Wookiee, che dovevano ricordare più degli animali intelligenti.
Questo tipo di linguaggio pensato per Yoda funziona anche perché, come sappiamo, il maestro Jedi parla selezionando bene le sue parole. Sì, ha molti dialoghi fin dalla sua prima apparizione ma non è un chiacchierone, e meno ancora lo è nei film della trilogia prequel. Le cose che dice sono poche e mirate.
Questo, oltre a essere sinonimo di saggezza, consente nei film della saga di non creare frasi “ribaltate” troppo lunghe, che potrebbero creare confusione o alla lunga risultare ridicole. Invece, quello che ci arriva dal modo di parlare di Yoda è un senso di profondità filosofica che anche oggi, fuori contesto, si richiama pure in situazioni scherzose parlando come lui.