Una scena che da bambini abbiamo guardato davvero con orrore: e se il Natale si trasformasse in una festa del macabro?
Un Natale da incubo
Nel geniale progetto animato concepito da Tim Burton e diretto da Henry Selick, cioè quel gioiello che è Nightmare Before Christmas, come sappiamo esistono vari mondi ciascuno legato a una festività tradizionale (americana). Tra i tanti ci ritroviamo nel mondo di Halloween, nel quale è normale vivere nella paura e nell’orrore, tra mostri e motivi macabri; l’ambiente ideale per il popolare e spaventoso Jack Skeletron.
Tuttavia, in qualche modo Jack finisce col ritrovarsi in un paese che è l’opposto del suo: quello del Natale. Ritrovandosi in mezzo a gioia, festa, colori e allegria, non capisce di cosa si tratta e decide di portare un po’ di “incubo” in quel Natale, convinto di fare qualcosa di buono e di utile.
Bene e male
Una cosa che, però, è buona e utile solo in base alla sua etica, che è quella del paese dove è cresciuto. Se infatti il regno di Halloween reputa lo spavento, il terrore e la paura come valori da perseguire, nel regno del Natale chiaramente vale l’opposto. Ma Jack, viziato da un punto di vista che è quello di un abitante di Halloween, non coglie la differenza tra le due cose.
Ecco perché nel distribuire regali “creepy” ai bambini del regno di Natale, sostituendosi per giunta al vecchio Santa Claus in persona (che viene anche rapito), non ritiene di fare nulla di “male” perché secondo i valori della sua gente quel male sarebbe un bene, e viceversa. Cosa che rende forse ancor più raccapricciante la scena che segue.
I regali
Jack recapita i suoi personali regali, architettati assieme agli altri amici del paese di Halloween, in tutte le case del regno di Natale. E gli abitanti ovviamente ne sono scioccati, i bambini in primis. Si tratta infatti più che altro di giocattoli terrificanti che sono in realtà mostri, si animano e sembrano avere davvero brutte intenzioni.
Tra gli altri vediamo una specie di Tsantsa (una testa rimpicciolita), un gigantesco serpente, due pupazzi terribili e un mucchio di pipistrelli. I bambini sono terrorizzati (mentre gli adulti, non per caso, non vengono mai inquadrati) e intervengono prima la polizia e poi l’esercito, per mettere fine alle scorribande di Jack. Il resto lo sappiamo.
La scena è arte pura perché porta con sé un certo “shock value”, ossia la capacità di provocare scavando nel profondo di una cultura e della formazione di una persona. Il momento dell’apertura dei regali (che anche in America, come in alcune parti d’Italia, avviene la notte della vigilia e non la mattina di Natale) si trasforma da sogno a incubo.
Un trauma per qualunque bambino: ricordate le attese del momento speciale dell’apertura dei regali a Natale, e immaginate di aver trovato dei mostri assassini nei pacchi dono! Tim Burton quindi colpisce nel profondo e direttamente al cuore; ma la favola di Jack Skeletron, come sappiamo, non è solo spaventosa e riserva per fortuna comunque un buon finale per tutti.