Nintendo riesce di nuovo nel miracolo: Super Mario Wonder stupisce a ogni passo e segna un nuovo importante capitolo nella saga
Super Mario Wonder
Super Mario Wonder, il nuovo capitolo della saga di videogiochi dedicata all’idraulico italiano iniziata nel lontano 1985, è stato annunciato pochi mesi prima dell’uscita. Una mossa saggia, che ha permesso al pubblico di interessarsi a dismisura ma non avere il tempo di immaginarsi chissà cosa in quel breve tempo: le fantasie sono state subito colmate dall’uscita del gioco.
E di fantasioso, Super Mario Wonder, ha davvero tutto. Inizialmente sembra un gioco della saga come tanti altri, parlando del filone 2D side-scrolling che porta avanti (ci sono naturalmente i giochi principali in 3D, gli spin-off a tema sport o dedicati ai personaggi secondari, la saga di Paper Mario e così via); ma presto ci si rende conto che non è così.
Una meraviglia continua
Sì perché in questo Mario Wonder tutto è completamente imprevedibile, ma non in una maniera anarchica, scomposta; bensì lo è con metodo: le novità vengono introdotte a bizzeffe ma poco a poco, gradualmente, sì che è possibile immergervisi senza perdere la bussola e apprezzando ogni innovazione di per sé stessa ma anche come parte di un’insieme e un’etica di sperimentazione ragguardevole.
Nel gioco nessuno livello è uguale a un altro: non solo variano continuamente temi, ambientazioni, nemici, poteri, piattaforme, power-up; ma ogni stage propone sfide uniche, con elementi rhythm, puzzle, fighting e altro ancora. L’intrattenimento è sempre per bambini o giovanissimi ma la vasta varietà di contenuti assicura che questo gioco potrebbe piacere davvero a tutti.
Mario LSD
“Mario sotto acido” è l’espressione che si inizia a usare un po’ simpaticamente qua e là per il web nel descrivere i momenti centrali di ogni livello: quando cioè Mario “assume” il Wonder Flower, i cui effetti “allucinogeni” trasformano completamente l’ambiente attorno a lui. E lì può davvero succedere di tutto: cambiano i colori, le forme, la gravità, le regole… qualunque cosa insomma.
Possono piovere stelle (le stesse che rendono Mario invincibile) oppure i tubi si possono animare e strisciare come vermi; Mario si può trasformare in una specie di fisarmonica, o essere trascinato verso la fine da una gigantesca palla di neve che rotola. Il risultato è che davvero non ci si sa mai che cosa aspettare, e un senso autentico di “meraviglia” permea il gioco dall’inizio alla fine.
Il gioco provvede a recuperare almeno in parte gli schemi più classici della saga. La divisione in mondi, tre monetone da recuperare in ogni livello o la cima dell’asta della bandierina da raggiungere, e altri segreti che non vi sveliamo ma che richiamano i tempi di Super Mario World rendono un senso di continuità e legano il gioco, pur nella sua peculiarità ed eccentricità, efficacemente al resto della saga.
C’è molto altro: si può scegliere di giocare con una vasta varietà di personaggi, inclusi ovviamente diversi femminili; speciali “spille” conferiscono un potere speciale a piacimento all’inizio di ogni livello; gli shop forniscono tutto il necessario per l’avventura e permettono di equipaggiarsi a dovere. Insomma, ci troviamo di fronte a un titolo di altissimo livello che riesce miracolosamente a rinnovare una formula decennale e a renderla più fresca che mai. Se amate i videogiochi, amerete sicuramente Super Mario Wonder.