Alla fine di questo videogioco del 1997 Jeff Goldblum prendeva in giro il player invitandolo a “spegnere e andare fuori a respirare l’aria”. Unico e inimitabile
Il finale segreto
Uno dei motivi per cui Jeff Goldblum è una leggenda, e certamente non l’unico. Alla fine di questo gioco del 1997 dedicato a Jurassic Park, l’attore riprendeva la parte interpretata nel film di Steven Spielberg rivolgendosi direttamente al player e prendendolo apertamente in giro, per giunta dopo tutta la fatica fatta per giungere fin lì.
Questo fa ovviamente parte del personaggio: Goldblum ha sempre interpretato parti ironiche e quella di Jurassic Park non è da meno. La sorpresa è chiaramente inattesa e questo messaggio finale, sbloccabile solo come filmato segreto dopo aver raccolto tutto il DNA nel gioco, stupì tutti quanti all’epoca.
Il messaggio
Jeff dice: “Bravo, bravo, ce l’hai fatta fino in fondo, hai impiegato tutto questo tempo e finalmente ce l’hai fatta, è davvero un buon risultato! Hai guardato un carnivoro di venti piedi dritto negli occhi e sei sopravvissuto per raccontarlo! Bè sei davvero un grande, grazie, grazie per essere rimasto e non aver rinunciato”.
“Ora sai cosa dovresti fare? Spegni l’affare [la console] per l’amor di Dio, vai fuori, sai, respira l’aria, fatti una camminata, telefona a un membro del sesso opposto, lo sai di che cosa sto parlando. Hai una vita intera là fuori, scrollati di dosso la puzza, davvero, vai, spegni!” Il messaggio è chiaramente ironico nonché velato di sarcasmo.
Il gioco
The Lost World: Jurassic Park è solo uno dei tanti videogiochi basati sulla saga con i dinosauri iper-realistici ideata da Spielberg. Nello specifico si rifà al film omonimo, sequel del primo storico successo, uscito nel 1997 e nel quale Goldblum riprende il suo famoso ruolo del dottor Ian Malcolm.
Il videogioco è uscito in varie versioni per PlayStation, Sega Saturn, Sega Genesis e Game Boy, e ancora oggi rimane noto più che altro per via di questo eccentrico finale. I filmati in live-action inseriti nei videogiochi non erano rari già all’epoca, ma questo rimane di certo un esempio unico.
Questo finale è diventato un cult e richiama una certa etica molto rilassata del panorama videoludico di fine anni ’90: c’era molto spazio per sperimentare, provare un po’ di tutto e arrivare quasi di fatto a prendere in giro se non ad insultare il player, pure dopo tutti gli sforzi fatti per arrivare alla fine.
Oggi vien da pensare che un contenuto del genere verrebbe ritenuto inadeguato, per quanto ci sono molti altri esempi di giochi che prendono in giro i gamer sul finale: basti pensare per esempio al profilo psicologico stilato alla fine di GTA V. In ogni caso, nella fattispecie il valore aggiunto è sempre quello del mitico e amabile Jeff Goldblum. Essere presi in giro da lui non è male, dopotutto.