Il primo gioco della saga di Prince of Persia è stato realizzato con la tecnica del rotoscope: oggi sono riemerse le prime, storiche riprese
Il gioco
Prince of Persia è il videogioco platform del 1989 che ha dato origine alla celebre saga tutt’ora estremamente popolare. Un gioco avveniristico per l’epoca, avanguardistico per tutto il genere del platform 2D e rivoluzionario per i suoi esperimenti di grafica che hanno fatto scuola.
Il gioco consiste in un semplice platform action nel quale il protagonista, senza nome, deve attraversare 12 livelli colmi di ostacoli e nemici, ovviamente senza morire. Quello che rende il titolo davvero straordinario è la cura nei dettagli, la straordinaria fluidità nel gameplay e l’estetica unica, mediorientale.
Il rotoscope
Per ricreare i movimenti del personaggio protagonista, il creatore del gioco Jordan Mechner riprese dapprima diversi movimenti atletici ricreati da suo fratello e vi disegnò poi sopra, in modo da dare l’impressione di movenze realistiche e umane. Impressione perfettamente resa nel gioco.
Qui sotto possiamo vedere uno dei video originali girati da Mechner nel riprendere il fratello, anni prima dell’uscita del gioco, che sarebbero poi diventati la base per i movimenti che possiamo osservare nel gameplay. L’azione era ispirata dai vecchi film di Errol Flynn e si vede subito che è perfetta per lo scopo.
L’influenza
Prince of Persia cambiò un po’ tutto non solo perché rappresentava per un videogioco un realismo mai visto e dei personaggi dai tratti e dai movimenti estremamente convincenti; altri motivi si aggiungono per spiegare la sua influenza, a cominciare dal fatto che trattavasi di uno dei primi giochi in cui i personaggi combattevano con le spade, e non con pugni e proiettili.
Ci sono tanti altri elementi interessanti, come lo specchio magico che dà vita a un doppio malvagio del protagonista, il quale lo tormenta in diversi modi ma non può essere ucciso perché parte di lui. Insomma, già si colgono tutti i tratti di un’ispirazione unica, che anche con i titoli successivi avrebbe poi fatto la storia dei videogiochi.
Mechner sviluppò il gioco a partire dal 1985, anno a cui risale questa ripresa, sfruttando il linguaggio di programmazione 6502 Assembly. Avrebbe poi ammesso che il ricorso al rotoscope non fu per fare dell’avanguardia, ma semplicemente perché lui non se la cavava affatto bene con l’animazione.
La scena del duello finale è un ricalco in rotoscope preso direttamente dal film Le Avventure di Robin Hood, storico titolo del 1938 con Errol Flynn. Altre ispirazioni per il gioco furono il primo film di Indiana Jones e, ovviamente, le storie contenute nella raccolta mitologica Le Mille e una Notte.