Da poche ore è disponibile negli store Hackney Diamonds, il nuovo album dei Rolling Stones. Per l’occasione la celebre band e in particolare il frontman Mick Jagger, si è seduta a parlare del proprio futuro con Il Corriere della Sera.
La mossa giusta è stata quella di non essere pigri – confessa Mick Jagger. Siamo addirittura a un buon punto di partenza per un altro disco: abbiamo registrato tanto materiale.Spero che l’anno prossimo lo pubblicheremo e torneremo on the road anche se dettagli, date e scaletta non sono ancora definiti. Avevamo scritto un sacco di canzoni in questi anni, ma non arrivavamo mai a completarle e registrarle.
Andando avanti Mick Jagger ha poi parlato dei Maneskin, band italiana che ha aperto un concerto di Rolling Stones a Las Vegas 2 anni fa, parlandone come della miglior rock band al mondo.
Non so se il rock come forma di musica abbia un futuro, se durerà ancora a lungo o se vivrà in una forma fossilizzata – dice Mick Jagger. Ma ci sono ancora dei ragazzi che prendono in mano una chitarra o suonano la batteria. Alla gente piacerà sempre suonare degli strumenti dal vivo, è più divertente rispetto a fare musica creata da macchine, e lo dico io che mi sono interessato a quei suoni studiando il lavoro fatto da Stockhausen nel dopoguerra, o con un’intelligenza artificiale che canta al tuo posto. E se usi chitarra farai di sicuro qualcosa che sarà un qualche tipo di rock. Che poi possa essere ancora superpopolare come una volta non lo so. Ce lo dirà il tempo.
Certo, oggi mi stupisce che la più grande rock band nel mondo sia italiana – prosegue parlando dei Maneskin. L’Italia ha una tradizione musicale fantastica, ma non è certo conosciuta per le rock band. Abbiamo fatto uno show con loro, hanno avuto una risposta meravigliosa dal pubblico e sono andati benissimo. Sono la band dei ventenni di oggi e tutti ci aspetteremmo che in quel posto ci sia un gruppo inglese o americano