Siamo tutti d’accordo: questo rimane uno dei momenti più traumatici e terrificanti in tutta la saga di The Last of Us
Il re degli infetti
Rat King è il nome con il quale si identifica il mostro più terrificante (e forte) che capita di incontrare nel corso di quel lungo travaglio che è The Last of Us 2. L’incontro avviene a Seattle, nel famigerato ospedale in cui Abby deve recuperare delle scorte medicinali in una zona non ancora liberata dagli infetti.
Proprio questo è il luogo nel quale si imbatte in questo abominio: un infetto rimasto libero di crescere per vent’anni, ossia dallo scoppio dell’epidemia da Cordyceps, che consiste in realtà in un unico agglomerato di infetti che pensano come un unico mostro, cosa che lo rende più letale che mai.
La battaglia
Lo scontro (qui sotto) avviene in un luogo chiuso e buio, che offre molti ripari ma nel quale è anche difficile orientarsi. Come avviene sempre in varie fasi del gioco, il player ha diversi strumenti e strategie da adottare per affrontare l’avversario, ma il modo migliore è sfruttare il lanciafiamme che si può trovare proprio in questa occasione.
Può però non essere sufficiente, perché neanche a dirlo ci troviamo di fronte all’infetto più forte di tutti: pur non uccidendo Abby al primo colpo si può rivelare veramente micidiale dopo pochi minuti di combattimento. La parte peggiore: nella fase finale un infetto più piccolo si staccherà da lui e inizierà a nascondersi, tendendo agguati e attaccando Abby a sua volta, costringendola ad affrontare non un temibile nemico ma due.
Storia
Il fatto che un mostro come questo venga rinvenuto all’interno dell’ospedale di Seattle non è un caso. Infatti la città, e nello specifico l’ospedale, sono luoghi identificati come i primissimi centri di diffusione dell’infezione. Ciò significa che gli infetti che Abby si trova davanti si trovano lì da anni e il fungo ha avuto modo di svilupparsi in loro a dismisura.
In più, c’è il fatto che il Rat King è rimane chiuso in una stanza fino a quando Abby non riporta l’energia in quell’ala dell’ospedale, cioè per quel che ne sappiamo per decenni. Questo spiega perché creature del genere non si incontrano mai in altri momenti né del primo né del secondo gioco: si tratta di un esemplare unico, “cresciuto” in condizioni peculiari.
Il nome Rat King, che inizialmente Abby avrebbe dovuto pronunciare in una sezione di dialogo tagliata, sembra far riferimento ad un fenomeno occorrente in natura proprio tra i ratti, quando cioè i roditori si ritrovano legati insieme (come questo pluri-mostro) perché le loro code si sono annodate e non si sciolgono. Si tratta di un fenomeno raro, ma succede.
Di fatto, gli attori che hanno prestato i loro movimenti per la motion capture sono stati davvero legati insieme, per rendere il tutto più realistico. L’ispirazione per il Rat King verrebbe poi da molteplici influenze, come il finale del gioco indie Inside, la battaglia con Magni e Modi in God of War, Eileen il Corvo in Bloodborne ed il film Annihilation di Alex Garland.