Da oggi in sala trovate Killers of the flower Moon, nuovo film di Martin Scorsese con protagonisti Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Il film racconta del piano di alcuni ricchi e avidi imprenditori americani realizzato per rubare le terre degli Osage scopertesi ricche di petrolio. Per realizzare la pellicola, Scorsese si è servito della consulenza di alcuni consulenti linguistici nativi. Tra di loro c’è Christopher Cote che, parlando con The Hollywood Reporter, si è detto poco convinto dal film.
Come Osage, volevo davvero che tutto ciò avvenisse dal punto di vista di Mollie e di ciò che la sua famiglia ha vissuto, ma penso che ci vorrebbe un Osage per farlo – ha detto Cote, riferendosi al personaggio di Lily Gladstone. Martin Scorsese, non essendo Osage, penso che abbia fatto un ottimo lavoro nel rappresentare la nostra gente, ma questa storia viene raccontata quasi dal punto di vista di Ernest Burkhart [interpretato da Leonardo DiCaprio] e gli viene data una certa consapevolezza e amore. Ma quando qualcuno cospira per uccidere la tua intera famiglia, non è amore. Questo non è amore, va oltre l’abuso.