Il 15 marzo 2024 al cinema arriverà Dune 2 (qui il trailer), secondo capitolo dell’amatissima amatissima saga fantascientifica diretta da Denis Villeneuve con protagonista Timothée Chalamet. Il giovane attore si è seduto a parlare con GQ per raccontare aneddoti e retroscena della sua vita e sulla produzione dell’epopea fantasy che lo vede interpretare Paul Atreides. In particolare la star di Bones and All ha raccontato che, nel periodo delle riprese, ha visto per ben 8 volte Top Gun: Maverick (qui la nostra recensione), sequel del leggendario film 1986 con protagonista Tom Cruise.
Top Gun è stato di grande ispirazione per me l’estate scorsa, quando stavamo girando Dune – ha detto Timothée Chalamet. Alcuni membri della troupe si sono fatti beffe dell’idea di andare a vederlo, ma ho pensato che fosse uno dei film più belli che abbia mai visto.
Chalamet ha attribuito a Tom Cruise il merito di avergli consigliato degli addestratori di acrobazie dopo il primo capitolo di Dune, compresi allenatori di moto ed elicotteri.
Dopo aver incontrato Tom Cruise, subito dopo aver finito il primo Dune , mi ha inviato un’e-mail meravigliosamente stimolante – ha detto Chalamet. Fondamentalmente ha detto che nella Vecchia Hollywood ti addestravano a ballare e a combattere, mentre oggi nessuno ti porterà a quello standard. Quindi dipende da te. L’e-mail era davvero come un grido di guerra
E ha dato i suoi frutti: il regista Denis Villeneuve ha dettoa GQ che, in termini di dedizione di Timothée Chalamet alle acrobazie, era più addestrato rispetto al primo film.
Per quanto riguarda l’azione, ho sentito che era molto più allenato che nella ‘Prima Parte’, e pronto per le sequenze di combattimento – ha detto il regista. Sono rimasto impressionato dal suo livello di disciplina per la ‘Seconda Parte’. Sai, quando sei il protagonista di un film, la tua presenza, il modo in cui ti avvicini al tuo lavoro e la tua disciplina avranno necessariamente un effetto a catena sul resto della troupe. Era il primo sul set, sempre pronto. E sono rimasto molto contento e impressionato da come Timothée abbia davvero abbracciato quella disciplina e sia diventato, per me, un vero attore protagonista di questo film.
Nella ‘Prima Parte’, la telecamera catturava la performance di un adolescente: sto parlando del personaggio, qualcuno che stava imparando a conoscere il mondo e sperimentando una nuova realtà. Ma la “Seconda Parte” parla in realtà di qualcuno che passa da ragazzo a uomo e diventa un leader e persino, direi, una figura oscura, carismatica e messianica. Era la prima volta che vedevo qualcuno crescere davanti alla mia macchina da presa.
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