Questa versione del 1923 de Il Gobbo di Notre Dame con Lon Chaney è una perla da riscoprire
Il Film
Il Gobbo di Notre Dame è un film del 1923 diretto da Wallace Worsley e basato sul romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo. Si tratta, vista l’epoca, di un film muto: ossia non ci sono dialoghi ma sono musica d’accompagnamento, mentre la narrazione è affidata a degli intertitoli che forniscono anche le “voci” dei personaggi.
Il film è in bianco e nero anche se in diverse sequenze colori dominanti come il blu o il rosa vengono sfruttati per rendere il carattere e l’umore prevalente della scena. Da notare anche la grandiosa ricostruzione della Parigi del 1482, compresa la Cattedrale stessa di Notre Dame, in uno sfarzo di comparse, costumi e scenografie impensabili oggi.
Lon Chaney
L’interprete principale e attore che dà il volto a Quasimodo è Lon Chaney, una delle più celebri maschere del cinema muto, famoso appunto per ritrarre personaggi dalle varie deformità, menomati se non mostruosi. Questo rimane il suo ruolo più celebre oltre a Il Fantasma dell’Opera, del 1925.
Il personaggio di Quasimodo è diverso rispetto a quello che conosciamo, della versione Disney. Sicuramente è molto più simile a quello del romanzo, e lo stesso vale anche per diversi altri. Si tratta di un Quasimodo sicuramente tragico, drammatico ma meno ingenuo, più fatti e molte meno “parole”:
La trama
La trama del film è intricata, si discosta dalla versione più romantica e ingenua di Disney e coinvolge molti più personaggi in un dispiego di toni narrativi che vanno dalla commedia all’orrore. Se pur difficilmente categorizzabile come film horror, questa pellicola certamente contiene alcuni elementi portanti del genere per come si stava evolvendo all’epoca negli Stati Uniti.
Nelle vicende è coinvolto non solo Frollo, che qui è arcidiacono della cattedrale, ma anche il fratello malvagio di quest’ultimo, Jehan, che sembra volerne dividere in due la psiche. E poi ovviamente il buon vecchio capitano Phoebus, ed Esmeralda. I personaggi si perdono in una miriade di intrighi non tuttavia priva di un’organizzazione narrativa e morale che tiene col fiato sospeso fino all’ultimo.
Il finale (non leggete ovviamente se volete prima vedere il film: chiamasi oggigiorno SPOILER) è molto diverso da quello che potreste pensare, ma anche in questo caso molto più simile al romanzo. Quasimodo infatti muore in un atto eroico, trovando tuttavia liberazione dalle grinfie del suo padrone che in questa versione non è Frollo ma Jehan, la parte malvagia del villain che conosciamo.
Quasimodo vede tuttavia frustrato il suo amore per Esmeralda a favore di Phoebus e per un personaggio come lui non sembra esserci posto né redenzione, solo una dipartita romantica. La conclusione lascia con l’amaro in bocca e fa sorgere riflessioni non solo sui significati della storia ma anche sulla morale dell’epoca.