Nonostante Adam Driver interpreti il leggendario magnate Enzo Ferrari nel dramma biografico di Michael Mann, l’attore non ha avuto modo di guidare una delle auto da corsa replicate degli anni’50 per Ferrari. Invece, ha guidato una monoposto a ruote scoperte che è stata modificata per collegare una telecamera ad essa. Alla domanda posta da Variety venerdì scorso alla première del film durante il New York Film Festival su come ci si mettesse al volante di quella particolare auto sportiva d’epoca, Driver ha risposto in modo diretto e spietato :
Terrificante. Ti fa fare un salto indietro nel tempo e ti rendi conto che se giri a sinistra o a destra nel modo sbagliato, allora sei morto. Almeno nelle auto di oggi ci sono le cinture di sicurezza. Una bara che cammina.
Durante la conferenza stampa, ha ricordato l’esperienza di guida in una pista abbandonata a Modena e in particolare ha ricordato:
Si può davvero sentire quanto siano pericolosi, ovviamente, rispetto a una Ferrari contemporanea. L’obiettivo era quello di buttarsi giù dall’auto perché era considerato più sicuro che essere rinchiusi in questa bara in movimento.
Subito dopo, Micheal Mann ha contestualizzato la frase dell’attore e ha spiegato la necessità di far provare agli attori, tra cui Driver, le Ferrari contemporanee su una vera e propria pista durante la pre-produzione del film, affermando:
L’idea era che preferiresti essere buttato fuori dall’auto piuttosto che trascinato dall’auto. Ecco perchè non indossavano le cinture di sicurezza. Volevo che tutti provassero l’esperienza di guidare queste auto su una pista.
Mann stima che ci fossero almeno 14 o 15 auto coinvolte nella sequenza di gara della Mille Miglia del 1957.
E poi le principali Ferrari e Maserati, che abbiamo ricreato esattamente in scala, sono state scansionate in 3D [N.D.R. modelli degli anni ’50], che sono incredibilmente preziose”, ha continuato Mann. Le nostre auto potrebbero andare a 140-150 miglia all’ora, e farlo in sicurezza.
Infine Mann, che conosce il figlio di Enzo, Piero Ferrari, da circa 25 anni, ha ricordato alcune delle conversazioni avute con il vicepresidente della Ferrari in preparazione del biopic.
C’erano tutti i tipi di conversazioni. Come stava sua madre? Sua madre cucinava? Quella casa in campagna era l’unico luogo in cui Enzo stava riposando, in cui si rilassava e diventava informale. Non è mai stato casuale o informale da nessun’altra parte. Suo padre non ha mai fatto il caffè, non si è mai rasato per tutta la vita: è sempre andato dal barbiere, e il negozio di barbiere che abbiamo fotografato è gestito dal figlio del barbiere di Enzo. Non è cambiato nulla.
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