Borat: l’FBI controllava Sacha Baron Cohen durante le riprese del film

Condividi l'articolo

Ragion per cui, non c’è da stupirsi troppo nello scoprire che l’FBI seguiva Baron Cohen durante le riprese del film, effettuando anche regolari controlli. Che fossero o meno direttive della Casa Bianca, certamente c’era una grossa parte di America che temeva quello che lui aveva da dire e pronta a non condividerlo.

In un’intervista su NPR del 2012, in occasione dell’uscita di The Dictator, Baron Cohen infatti raccontò: “C’è stato un tempo in cui ero così abituato alla comparsa della polizia. A volte era la polizia, poi l’FBI ci seguiva per un po’. Avevano così tante lamentele circa il fatto che in giro ci fosse un uomo mediorientale [Borat sarebbe in realtà kazako]”.

“Si lamentavano che ci fosse un uomo mediorientale che andava in giro per l’America su un furgoncino dei gelati, e c’erano così tante segnalazioni che l’FBI assegnò un team a noi. E quindi avevamo l’FBI e poi avevamo i servizi segreti [la CIA, presumibilmente]”. E non è finita.

LEGGI ANCHE:  Dietro Borat: tutte le volte che Sacha Baron Cohen si è messo nei guai

“E c’erano così tante di queste occorrenze, ed è accaduto anche con Bruno poi [film del 2009], che per un po’ mi ci volevano qualcosa come sei mesi per non dare fuori di matto completamente dopo ogni volta che vedevo un poliziotto“. Aneddoti che possono far ridere, ma che fanno molto anche riflettere.

Fonte: NPR

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa