L’Italia è stata scossa nelle ultime settimane dai tremendi casi di stupro avvenuti a Palermo e Caivano. A seguito di questi orribili fatti di cronaca, è tornata in auge la proposta relativa alla castrazione chimica per i responsabili. Così a Le Iene, Veronica Gentili ha deciso di tornare sull’argomento parlandone cone Rocco Siffredi. La giornalista ha infatti chiesto al Re del Porno nostrano se fosse disponibile a sottoporsi al trattamento.
Si certo sono disposto a farlo, magari mi riposo anche qualche mese – ha risposto Rocco Siffredi
Il pornoattore Siffredi ci ha tuttavia ripensato dopo aver parlat col suo urologo
Il mio medico ha detto che ci sono tanti effetti collaterali e ho paura.
Lo specialista spiega meglio:
La castrazione chimica avviene prendendo dei farmaci che abbassano il testosterone, in questo modo l’eccitazione maschile e l’erezione dovrebbero essere difficili da raggiungere. Nel caso di Rocco Siffredi è comunque possibile che piccole erezioni continuino a esserci ma al di là di questo il problema è che ci sono delle conseguenze quali la sudorazione eccessiva, aumento di peso, depressione e osteoporosi
Lo stesso Rocco Siffredi dopo i fatti di cronaca sopracitati ha parlato con Libero, dando la sua opinione dicendosi contrario alla castrazione chimica come metodo punitivo.
Non è questa la soluzione risolutiva. Stiamo parlando di ragazzi di vent’anni e dobbiamo sperare in un loro recupero, non nella castrazione. Una volta che ne abbiamo castrati dieci, venti, trenta, cosa abbiamo risolto? Nulla. Non può essere la soluzione. Dobbiamo agire affinché i ragazzi non prendano neppure in considerazione l’idea di stuprare una donna. Intervenire dopo serve a poco. Cultura del rispetto, educazione sessuale e divieto di accesso libero alla pornografia. Il porno non va demonizzato, ma non può essere accessibile senza la giusta consapevolezza. La politica deve impegnarsi su questo