Only Murders in the Building – Recensione della stagione 3

Ecco la nostra recensione della terza, attesissima stagione di Only Murders in the Building

only murders in the building
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Dall’8 agosto è tornata su Disney+ l’amatissima Only Murders in the Building che con la terza stagione si conferma un prodotto davvero meritevole. Lo show, ideato da Steve Martin e John Hoffman, ha riscosso un grande successo. Lo show in questa nuova iterazione è riuscito a reinventarsi riuscendo a non sembrare neanche per un momento stantio e non perdendo, allo stesso tempo, quel fascino unico che l’ha sempre contraddistinto. Ecco la nostra recensione.

Only Murders in the Building, il trailer

Only Murders in the Building, il cast

Principale

  • Steve Martin nel ruolo di Charles-Haden Savage
  • Martin Short nei panni di Oliver Putnam
  • Selena Gomez nel ruolo di Mabel Mora
  • Michael Cyril Creighton nel ruolo di Howard Morris

Guest

  • Paul Rudd nel ruolo di Ben Glenroy
  • Meryl Streep nel ruolo di Loretta Durkin
  • Noma Dumezweni nel ruolo di Maxine
  • Adrian Martinez nel ruolo di Gregg Rivera
  • Peter Bartlett nel ruolo di Jerry Blau,
  • Matthew Broderick nei panni di una versione romanzata di se stesso
  • Mel Brooks nel ruolo di se stesso

Ricorrente 

  • Da’Vine Joy Randolph nei panni del detective Williams
  • Tina Fey nel ruolo di Cinda Canning
  • Jackie Hoffman nel ruolo di Uma Heller
  • James Caverly nel ruolo di Theo Dimas
  • Ryan Broussard nel ruolo di Will Putnam
  • Teddy Coluca nel ruolo di Lester, il portiere dell’Arconia
  • Andrea Martin nel ruolo di Joy Payne
  • Jason Veasey nel ruolo di Jonathan Bridgecroft
  • Linda Emond nel ruolo di Donna DeMeo
  • Ashley Park nel ruolo di Kimber Min
  • Jeremy Shamos nel ruolo di Dickie Glenroy
  • Wesley Taylor nel ruolo di Clifford “Cliff” DeMeo
  • Jesse Williams nel ruolo di Tobert

Only Murders in the Building, la trama

La terza stagione vede Charles (Steve Martin), Oliver (Martin Short) e Mabel (Selena Gomez) indagare sull’omicidio di Ben Glenroy (Paul Rudd), una star di film d’azione di Hollywood il cui debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Il trio dovrà barcamenarsi tra le indagini sul caso, le prove dello spettacolo teatrale di Oliver e le varie vicende amorose che i protagonisti dovranno affrontare.

Only Murders in the Building, la recensione

Only murders in the Building è una delle produzioni originali di Hulu distribuite da Disney+ che è riuscita ad entrare immediatamente nel cuore dei telespettatori, grazie al suo format davvero interessante e ai suoi tre protagonisti interpretati da Selena Gomez, Steve Martin e Martin Short che in questa terza stagione mostrano ancora una volta una chimica assolutamente invidiabile.
Le prime due stagioni sono ambientate interamente all’Arconia, lo sfavillante palazzo dell’Upper Side di New York dove Charles, Mabel e Oliver si trovano ad indagare sui misteriosi omicidi avvenuti nella struttura. Questa terza stagione invece, è ambientata per la maggior parte in un teatro, dove Oliver cerca di tornare alla ribalta con un nuovo spettacolo di Broadway. Colma di colpi di scena e nomi importanti, questa nuova stagione di Only Murders in the Building ha tutte le carte in regola per sorprendere ancora una volta lo spettatore.

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Non sono pochi i nuovi nomi che contornano questa nuova stagione. Tra tutti però, spiccano quelli dell’iconica e divina Meryl Streep, nei panni di Loretta, e quello di Paul Rudd, nel ruolo della star capricciosa dello spettacolo, Ben Glenroy, nonchè la vittima su cui si baserà tutta l’indagine dei nostri protagonisti. All’interno del cast troviamo anche Jesse Williams e Ashley Park che non sono semplici comparse, ma hanno un ruolo fisso nella nuova stagione di Only Murders in The Building. Sebbene tutti gli attori recitino in modo sontuoso, la presenza di Meryl Streep si rivela una scelta vincente per lo show. Con la sua esperienza e il suo carisma riesce a illuminare ogni scena alla quale prende parte, mostrando di saper perfettamente prendere parte a momenti comici che drammatici.

Per quanto riguarda la trama, è interessante vedere come, in questa terza stagione, per la prima volta, il nostro trio vacilla. Oliver è infatti concentrato sul suo nuovo spettacolo, Charles si trova alle prese con la complicata relazione con Joy, la sua truccatrice di Brazzos e Mabel, che sembra essere la più colpita da questo allontamento, cerca ancora la sua strada. Gli showrunner gestiscono in modo egregio i tempi di tutte le sottotrame facendoci empatizzare con ogni singolo personaggio.

In questa nuova stagione inoltre, vige un’atmosfera teatrale che coinvolge e si discosta dalle prime due stagioni in cui questa era solo sfiorata dai ricordi e i racconti di Oliver sulla sua carriera. Tutto sembra funzionare, il concept è sempre lo stesso, ma la bravura del cast e tutti i vari aneddoti che contornano la storia riescono a non annoiare mai, anzi incuriosiscono e tengono lo spettatore incollato allo schermo. Le prove dello show di Oliver, parti musicali che staccano spesso dalla trama, sono divertenti, realizzate benissimo e intrattengono in tutta la loro durata. Only Murders in the Building è una serie comedy e questo gli autori non lo dimenticano mai.

Troviamo inoltre una grande novità in questa terza stagione, ovvero sia la presenza di forte componenti oniriche all’interno della serie con diversi scopi. Ad esempio la Stanza Bianca di Charles, un luogo della sua mente dove si sente a suo agio, mentre il suo corpo agisce in modo inconsapevole, ha scopi prettamente comici. Lo vediamo infatti danzare giocondo in una stanza totalmente bianca mentre nella vita vera mette a soqquadro ogni cosa.

Oppure il sogno di Oliver in cui vedendo il balletto di Mabel e Charles, trova l’ispirazione per stravolgere il suo spettacolo trasformandolo in un musical e dunque mandare avanti la trama. Infine il sogno di Mabel, dove vediamo Charles e Oliver come due pargoli separati da un microfono è ciò che la spinge a tornare a fare il podcast con i due amici. Ogni momento è calibrato alla perfezione, come sempre in Only Murders in the Building.

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Anche in questa stagione troviamo dei legami che si intrecciano in modo efficace con la trama principale. Mabel trova in Tobert quello che non sapeva di cercare, un compagno con cui condividere l’indagine e anche una persona con cui aprirsi e poter essere se stessa. Charles, come nelle stagioni precedenti non è molto fortunato sotto questo punto di vista e le sue relazioni prendono sempre una piega diversa da ciò che avrebbe sperato. Questa serie di vicissitudini lo portano a riflettere sulla sua esistenza facendolo ancora più legare con i compagni di podcast. Oliver infine, per la prima volta, sembra sciogliersi con qualcuno. Si tratta di Loretta, per cui il regista prova un sentimento reale e genuino e a loro intesa ci regala momenti divertenti ma anche commoventi.

Non è semplice mettere in scena l’amore tra due persone avanti con l’età. Eppure Only Murders in the Building non fallisce neanche in questo. Oliver e Loretta ci mostrano infatti come i pregiudizi verso questo tipo di relazioni sono solo questo: pregiudizi. La loro storia è tenera, dolce e passionale come quella che avrebbero avuto se si fossero incontrati 40 anni prima.

Non mancano infine i colpi di scena, i cambi di rotta. Con l’avanzare degli episodi scopriamo sempre qualcosa di nuovo e ogni qualvolta che crediamo di aver trovato tutti i pezzi del puzzle, ecco che questo si distrugge, dando vita a nuove domande e nuove ipotesi. La storia ci prende per mano, ci conduce in questo intricato ginepario senza mai rischiare di svelare le sue carte fino al meraviglioso finale.

Insomma, la terza stagione di Only Murders in the Building è super riuscita e non ha nulla da invidiare alle precedenti. Anzi, per larghi tratti è la migliore.

Che ne pensate? Vi è piaciuta questa terza stagione di Only Murders in the Building?

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