Il film, che è valso alla protagonista Emmanuelle Bercot il premio per la Miglior Interpretazione Femminile a Cannes, è una delle migliori trasposizioni delle conseguenze del narcisismo su chi le subisce.
La dimensione esplorata è infatti quella del cosiddetto “trauma narcisistico”, ossia quella condizione di sofferenza che caratterizza chi sta avendo o ha avuto una relazione con un narcisista patologico. Il film si costruisce su un insieme di flashback che la protagonista, Tony, ha durante una degenza imposta a causa di un infortunio sciistico.
Scavando dentro sé, la donna, un’avvocata di successo, brillante ma insicura, ripercorre la storia avuta con l’affascinante Georgio (Vincent Cassel), che facendo leva sulle sue fragilità l’ha dapprima invischiata in un finto idillio, per poi rivelare la sua vera natura.
Il suo prendere le distanze dalle proprie responsabilità, mantenendo però sempre un elemento di controllo sulla partner, lascia la donna in uno stato di costante sofferenza e frustrazione. Trasfigurata agli occhi di sé e degli altri, Tony diventa vittima di un partner manipolatorio, capace di riversare su di lei ogni senso di colpa per uscire indenne da ogni sua malefatta.
Mon Roi è un film sul narcisismo che ci invita a guardarci dentro, ma soprattutto che ci insegna a captare in tempo i sintomi di una relazione psicologicamente abusante. Un manuale indispensabile per questi giorni difficili.
Con la consueta potenza del suo cinema, nel 2014 Fincher decide di trasporre su pellicola il libro L’amore bugiardo di Gillian Flynn. Il risultato è un thriller soffocante in cui la tensione ci viene trasmessa per osmosi dalle dinamiche tossiche della relazione fra i protagonisti.
Amy, interpretata da una glaciale Rosamund Pike, è una donna raffinata e altolocata di New York che si trova catapultata nel Missouri dopo che lei e il martino hanno perso i rispettivi lavori nel campo dell’editoria. Il rientro in una dimensione più umile per essere di supporto alla madre di lui, genera la prima incrinatura nell’immagine che ella ha di sé.
Un riflesso, il suo, costruito artificialmente dai genitori, i quali, quando Amy era più piccola, la usarono come fonte di ispirazione per The Amazing Amy, collana di libri per bambini di immenso successo. Questa figlia cartacea adorabile e perfetta diventa costante metro di auto-giudizio per la donna, che cresce con la necessità di edificare un’immagine impeccabile di sé.
Tale morbosa spinta si estende a tutti gli ambiti della sua vita, compreso quello relazionale e familiare. Il progressivo crollo della propria carriera, del suo matrimonio e infine del sistema genitoriale finito in bancarotta, porterà la donna ad elaborare un distruttivo piano di vendetta atto a liberarla da ogni responsabilità. Perché, dopotutto, “Hell is others”.
Un film sul narcisismo articolato e psicologicamente complesso, un’opera da vedere per innamorarsi nuovamente di David Fincher.
Sorretto da una delle migliori interpretazioni di Matt Damon, Il talento di Mr Ripley ci racconta come il narcisista metta in campo strategie di mirroring e mimetismo atte ad incarnare in maniera ingannevole le aspettative dell’altro.
Nella prima fase, quella idilliaca, il soggetto si crea una maschera che rispecchia i desideri dell’altro, in modo da legarlo a sé prima di rivelare ciò che effettivamente è. Il personaggio di Tom Ripley è la massima espressione di questa dinamica.
Costruendosi un’identità fittizia, egli diventa di fatto la propria maschera, in un turbinio di violenza disinteressata portato avanti solo per mantenere viva l’illusione. Dietro al proprio volto artificiale, Ripley perde totalmente la propria identità, diventanto un fantoccio che vive di riflesso, pronto a tutto per mantenere lo status ideale che si è malevolmente costruito.
Il talento di Mr Ripley è un film sul narcisismo da vedere per comprendere appieno certe dinamiche ed imparare a guardare con più attenzione in noi stessi e negli altri.
A voi vengono in mente altri film sul narcisismo da vedere? Diteci la vostra nei commenti e ricordatevi di andare a vedere Sick of Myself, dal 5 ottobre al cinema!