La discussione relativa allo sviluppo della IA (Intelligenza Artificiale) e gli eventuali rischi per la sicurezza dell’umanità è uno dei più prolifici e interessi del momento. In ambito artistico si tratta di un tema molto caldo che ha portato anche all’attuale sciopero di attori e sceneggiatori. A parlare di questo argomento è arrivata anche Zelda, figlia di Robin Williams che, attraverso le sue storie di Instgaram, la criticato le macchine che ricreano la voce di suo padre.
Non sono una voce imparziale nella battaglia della SAG contro l’IA – esordisce la figlia di Robin Williams. Ho visto per anni quanti vogliono addestrare questi modelli per creare/ricreare attori che non possono più dare il loro consenso, come mio padre. Questa non è una teoria, ma è qualcosa di molto molto reale. Ho già sentito che l’intelligenza artificiale faceva in modo che la sua ‘voce’ dicesse quello che la gente voleva e, anche se personalmente lo trovo inquietante, le conseguenze vanno ben oltre i miei sentimenti.
Gli attori viventi meritano la possibilità di creare personaggi con le loro scelte, di dare voce ai cartoni animati, di dedicare il loro impegno e il loro tempo umano alla ricerca della performance. Queste ricreazioni sono, nella migliore delle ipotesi, un povero facsimile di persone più grandi, ma nel peggiore dei casi, un orrendo mostro di Frankenstein, messo insieme dai pezzi peggiori di tutto ciò che questa industria è, invece di ciò che dovrebbe rappresentare.
Zelda Williamsnon è chiaramente l’unica addetta ai lavori che sta evidenziando i problemi dell’Intelligenza Artificiale. Qualche tempo fa infatti Tim Burton, The Independent, ha parlato di quest scottante argomento partendo da un articolo di Buzzfeed nel quale venivano ricreati i personaggi dei film Disney con al I.A. sul suo stile.
Hanno chiesto all’intelligenza artificiale di realizzare le mie versioni dei personaggi Disney – ha detto il regista. Non riesco a descrivere la sensazione che ti dà. Mi ha ricordato le culture che pensano che scattare porti via l’anima. Ciò che fa l’I.A. è risucchiare qualcosa da te, dalla tua anima o dalla tua psiche. È davvero disturbante, specialmente se ha a che fare con la tua arte. È come se un robot ti rubasse l’umanità o l’anima.