Dopo qualche ora passato in coma irreversibile, Matteo Messina Denaro, celebre Boss di Cosa Nostra si è spento all’ospedale dell’Aquila a 61 anni. Era malato di tumore al colon, malattia che gli era stata diagnosticata nel 2020, quando era ancora latitante. Accanto a lui i familiari. Sono infatti arrivati all’Aquila e sono stati presenti fisicamente fuori dalla struttura sanitaria la nipote Lorenza Guttadaurio e la figlia Lorenza riconosciuta recentemente. In particolare, la nipote è assidua nelle visite per stare al capezzale dello zio.
Noto anche con i soprannomi “U siccu” e “Diabolik”, Matteo Messina Denaro era considerato tra i latitanti più pericolosi e ricercati al mondo. Era latitante dall’estate del 1993, quando in una lettera scritta alla fidanzata dell’epoca, Angela, dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, preannunciò la sua sparizione
Sentirai parlare di me – le scrisse. Mi dipingeranno come un diavolo, ma sono tutte falsità.
Una latitanza durata 30 anni, finita in un lunedì mattina di tranquillità tra le strade di Palermo il 16 gennaio 2023. Tra i moltissimi fatti atroci di cui fu protagonsita si rese anche responsabile del sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, 13enne figlio di un pentito, per costringere il padre a ritrattare le rivelazioni fatte sulla strage di Capaci. Il ragazzo venne strangolato e il cadavere sciolto nell’acido dopo una prigionia durata 779 giorni.
Nel prossimo futuro la vita di Matteo Messina Denaro diventerà un film, intitolato Lettere a Catello diretto da Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. Per l’occasione il boss sarà interpretato da Elio Germano (qui tutti i dettagli).