Kelly Reichardt è uno dei registi grandi detrattori della cosiddetta Barbienheimer. Con questo termine si intende la presenza contemporanea in sala di Barbie, nuovo film di Greta Gerwig basato sui celebri giocattoli Mattel con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling (qui la nostra recensione) e di Oppenheimer, nuova fatica di Christopher Nolan che vede Cillian Murphy nei panni di Robert Oppenheimer, fisico americano che con i suoi studi ha portato all’invenzione della bomba atomica (qui la nostra recensione). La cineasta, parlando col sito finlandese Helsingin Sanomat, no ha avuto parole tenere nei confronti del progetto.
Fanno parte di un’enorme macchina di marketing, ma vengono venduti come opere d’arte. E tutto questo viene semplicemente celebrato. Come regista, mi chiedo che effetto avrà questo sulle aspettative delle persone per i film futuri
Queste parole di Kelly Reichardt arrivano qualche giorno dopo quelle del suo collega Richard Linklater che invece, parlando con NME ha lodato la Barbienheimer, definendola una manna per il cinema.
La cosa migliore che è capitata al cinema negli ultimi tempi è stata la presenza di Oppenheimer e di Barbie – ha detto Linklater. Mandano un bel messaggio
Parlando poi nello specifico di Barbie,il regista aveva detto:
Mi sono piaciuti i numeri musicali. E anche il film in sè. Vale la pena vederlo un paio di volte. È tutta una questione di viaggio, non di destinazione, come si suol dire. Perché fare un viaggio? Perché vuoi fare un’esperienza. Non sai cosa esattamente, ma ti senti obbligato a viaggiare. È la stessa cosa [quando] vai a fare un film. Ti dici: “Non so come andrà, ma mi sento obbligato a provare a fare questa esperienza”