Lutto nel mondo della politica. A 98 anni si è inftti spento Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica a lungo dirigente del Pci, poi europarlamentare, presidente della Camera, ministro e infine capo dello Stato per due mandati. Fu il primo a essere eletto per due volte e il primo a rinunciare, a metà mandato. Fu in carica infatti tra il 2006 e il 2015.
Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze. Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa – così lo ha ricordato Sergio Mattarella
Giorgio Napolitano è stato parlamentare quasi ininterrottamente dalla II alla XII legislatura, ovvero dal 1953 al 1996, saltando solo la IV. Ha recitato un ruolo importante nella storia del Pci, con due momenti particolarmente significativi: il 1956, con l’approvazione dell’invasione sovietica dell’Ungheria, e nel 1968, quando invece è stata condannata quella della Cecoslovacchia. Tra il 1992 e il 1994 fu presidente della Camera, in piena Tangentopoli. Dopo la seduta del 29 aprile 1993 che aveva respinto a voto segreto la richiesta di autorizzazione a procedere contro Bettino Craxi, Giorgio Napolitano decise di riformare il regolamento anche per dare un segnale ai cittadini. Il cosiddetto “Parlamento degli Inquisiti” doveva adottare soluzioni più trasparenti. Così il 6 maggio Napolitano stabilì che le future deliberazioni sulle autorizzazioni a procedere avvenissero con il voto palese.
Il 10 maggio del 2006 viene eletto 11esimo presidente della Repubblica italiana, alla quarta votazione con 543 voti su 990 votanti; è stato il primo e per ora unico ex PCI a esser nominato alla più alta carica istituzionale. L’elezione avvenne durante il terzo governo Berlusconi che il 2 maggio aveva rassegnato le dimissioni per la conclusione della legislatura. Venne poi rieletto nel 2013 a causa dello stallo dovuto agli incerti risultati dell ultime elezioni politiche. Nel discorso di fine anno del 2014, Giorgio Napolitano anticipò le sue dimissioni:
Sto per lasciare le mie funzioni. E desidero dirvi subito che a ciò mi spinge l’avere negli ultimi tempi toccato con mano come l’età da me raggiunta porti con sé crescenti limitazioni e difficoltà.