Gran Turismo, la Recensione del film tratto dal videogame

La recensione di Gran Turismo, l'attesissimo film tratto dall'omonimo videogame, che ci racconta una favola di vita reale. Al cinema dal 19 settembre

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Arriva al cinema l’attesissimo Gran Turismo, il film diretto da Neil Blomkamp tratto dall’omonimo celebre videogame (anzi simulatore) che racconta la vera storia di Jann Mardenborough, un giovane appassionato di eSport che ha realizzato il sogno di essere un pilota professionista.

A coadiuvare il protagonista, Archie Madekwe, troviamo la coppia perfettamente amalgamata e formata da David Harbour, nel ruolo del mentore di Jann, e Orlando Bloom, l’ideatore del contest che permetterà a Jann di entrare nella storia.

Gran Turismo, la Trama

Rombano i motori dalle casse della TV di casa. Un gioco, un simulatore. Nulla di tutto ciò per il giovane Jann Mardenborough, figlio d’arte dal padre calciatore che negli anni Novanta ha girovagato i campi dei campionati inglesi. Vorrebbe vedere su un figlio calcare le sue orme, magari con più fortuna. Eppure Jann non si riesce a staccare da quel videogame.

Tensioni familiari che daranno il via ad una storia dal retrogusto fiabesco, quantomai reale, che vedranno Jann coronare un sogno e soprattutto sedersi su bolidi che la stragrande maggioranza di noi ha solamente visto in foto o al massimo in qualche fiera.

Gran Turismo, la Recensione

La realtà e la finzione, gli antipodi per eccellenza. Eppure tanto il cinema è capace di regalarci momenti dove questi due elementi si incontrano formando un qualcosa unico nel suo genere. E la genesi di una creazione come il film di Gran Turismo va ad attingere proprio dalla vita, dal reale per eccellenza. Un gioco paradossale, per certi aspetti, ma quantomai meraviglioso.

Appare ormai chiaro che la Sony è intenzionata a portare sul grande schermo i suoi videogame di successo. Si veda l’ultimo Uncharted ad esempio (qui la nostra recensione). Un supercast per un titolo che ha riscosso un ampio successo tra i milioni di gamer di tutto il mondo. In questo caso specifico però, c’era già una storia da cui attingere, brillantemente scritta da sceneggiatori del settore. Non è il caso di Gran Turismo, per ovvie ragioni.

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Come si può realizzare un film su un simulatore? In primis, affidando la regia a Neil Blomkamp, che si dimostra capace anche lontano dal genere sci-fi che l’ha lanciato (e consolidato). Secondo poi, guardando alla cronaca di un reale dal sapore fiabesco. Ed è proprio questo il grande punto di forza di Gran Turismo. Un altro modo di far confluire la realtà nella finzione, e viceversa.

The 'Gran Turismo' movie can't help but be cringe | Engadget

Guardando Gran Turismo, il primo pensiero che viene in mente è quello di aver assistito ad una favola. Le didascalie finali però ci racconteranno che è tutto accaduto realmente. Dalle quattro mura di una cameretta in quel di Cardiff fino al podio della 24 Ore di Le Mans, la gara automobilistica più affascinante del mondo.

In parallelo, quella che è la trasformazione da post adolescente a uomo di Jann Mardenborough, da “nerd” a pilota, dalle stalle alle stelle. Un percorso di formazione classico, raccontato in maniera altrettanto classica. Certo, qualche passaggio sarà stato anche romanzato. Ma la base da cui Gran Turismo attinge è la realtà. Il che è paradossale per un videogame, ancor meno per un film tratto da un videogame. Eppure, questo piccolo grande film, ci dimostra che le favole alle volte sono realtà.

La narrazione prosegue per tutte le due ore in maniera lineare, seguendo i crismi del dramma sportivo in tutto e per tutto. La scoperta del talento, la crescita personale, l’evento drammatico che porta a voler mollare tutto. La rinascita e la vittoria personale. Una rivincita (di bronzo) contro un sistema che fatica ad aggiornarsi e che ragiona fin troppo a compartimenti stagni.

Può un gamer mollare il joystick a forma di volante ed entrare nell’abitacolo di una vettura che supera i 300 chilometri orari? Questa è la domanda che si fanno molti concorrenti, ancor più dopo il bruttissimo incidente del circuito di Nurburgring, quello in cui anche Niki Lauda rischiò la vita, per intenderci. Se per molti la risposta alla domanda è un secco no senza diritto di replica, la storia di Mardenborough forse potrà far ricredere. O almeno instillare il dubbio.

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Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile, trailer italiano del film  con Archie Madekwe | MovieTele.it

La scelta di Gran Turismo appare sin da subito chiara. Raccontare la classica storia sportiva, quindi l’ascesa dell’eroe, facendo leva sulle emozioni. E così, lo spettatore, anche consapevole del risultato finale, dell’immancabile vittoria al fotofinish, si troverà carico di ansia sportiva e adrenalina fino all’ultima curva o rettilineo. Questo lo si deve alla regia di Blomkamp, sempre pulita anche quando si guida sporco, e soprattutto ad un cast perfettamente amalgamato, specialmente per ciò che riguarda David Harbour.

Da sceriffo ad ex pilota, l’attore che ha interpretato l’amato Jim Hopper regala un’interpretazione meravigliosa che va a rendere Gran Turismo ancor più bello di quanto già non sia. Perché per rendere avvincente una storia classica, e dal sapore di già visto, ci vuole una certa maestria, dalla regia fino all’interpretazione del cast. Un perfetto connubio che regalerà emozioni di ogni genere, dalle risate fino a qualche lacrimuccia per gli spettatori più sensibili. Ma soprattutto tanta, tantissima adrenalina.

Gran Turismo è un film che riesce quindi ad accelerare e frenare con somma sapienza, esattamente come una gara automobilistica, viaggiando spedito verso il podio dei migliori film tratti da videogame. Un must watch per gli amanti delle consolle ma soprattutto per i fan del videogame, che si divertiranno soprattutto a contare gli Easter Egg presenti. E ai quali consigliamo di vederlo due volte.

Cast

  • Jann Mardenborough: Archi Madekwe
  • David Harbour: Jack Salter
  • Orlando Bloom: Danny Moore
  • Darren Barnet: Matty Davis
  • Djimon Hounusu: Steve Mardenborough
  • Geri Halliwell: Lesley Mardenborough

Trailer

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