El Conde: la satira horror su Pinochet è originale, ma poco altro | RECENSIONE

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L’idea originale si perde però in un bianco e nero forse poco adatto a una parodia di questo tipo, in toni filosofici incerti tra la commedia, l’horror e il dramma, e in una trama a tratti fin troppo esposta a contenuti grafici, che paiono auto-giustificarsi, e a tratti diluita in immagini puramente contemplative, come se Pinochet riflettesse sulla sua stessa vita in quanto esistenza non violenta ma mistica e affascinante.

L’operazione portata a termine dal film è intrigante perché evita di ricadere nella prevedibilità e dice qualcosa di nuovo e di diverso su una cosa sulla quale tutto s’è detto dalla morte del dittatore, nel 2006; allo stesso tempo risulta però poco convincente perché cucendo su Pinochet una figura “nuova”, diversa da quella che conosciamo, nulla ci dice su ciò che egli era realmente.

Ragion per cui questo non si può propriamente considerare un biopic quanto un film fantasy, un sogno escogitato quasi come vendetta ridicolizzante da parte del popolo cileno che a poco sembra approdare al di là della propria stessa originalità. In conclusione: un film da vedere per chi cerca qualcosa di diverso, atipico, forse anche coraggioso; ma che non cambierà la storia del cinema, né quella del Cile.

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