El Conde: la satira horror su Pinochet è originale, ma poco altro | RECENSIONE

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El Conde è il film satirico di Pablo Larrain in cui Augusto Pinochet è un vampiro. Un esperimento interessante dai risultati non coinvolgenti

Domanda: e se Augusto Pinochet fosse stato in realtà un vampiro? Posto che i vampiri non esistono (ndr) questa è l’idea dietro alla rappresentazione della vita del dittatore cileno legata alla tradizione vampiresca e che spiega con questa metafora il suo impulso a comandare, a prendere dagli altri e a rubare.

In altre parole Pinochet non era cattivo: semplicemente, non era umano. Larrain, anche co-sceneggiatore, salta la difficoltà in una rappresentazione stereotipica di una figura odiata e disprezzata nella storia mondiale che viene convenientemente risolta semplicemente con una caratterizzazione horror.

Horror sono anche i contenuti del film, con cuori umani infilati nei frullatori, ghigliottine che mozzano teste e facce fracassate. Poi, la domanda: chi è il vero vampiro? Si pone quando la famiglia, ossia i figli del dittatore, cerca di avere disperatamente i rimasugli della sua ricchezza, mentre lui finge la sua morte ma rifiuta di andarsene del tutto, perché riconosciuto più come ladro che come assassino.

La scelta di Larrain è sicuramente sopra le righe e supera la banalità di fin troppi biopic di dittatori e di figure controverse che si limitano a fornirne un ritratto umanizzante o, al contrario, che indaghi tra le sfaccettature della loro crudeltà. Il regista cileno taglia la testa al toro: Pinochet era letteralmente un mostro, punto.

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