Aurelio De Laurentiis ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di Vita da Carlo, serie TV che vede protagonista Carlo Verdone e della quale lui è produttore. Per l’occasione ha anche detto la sua sulla situazione del cinema italiano.
I film italiani sono molto brutti, sono molto mal scritti. L’altra sera ho visto Oppenheimer con degli amici, tu dici “Chapeau”. Vabbè che Nolan è un grande regista, ma affrontare quel tema in quel modo lì. E tu per tre ore rimani incantato, Questo lo rivediamo tre volte, perché non basta vederlo una sola
Ditemi quale film italiano degli ultimi due o tre anni andate a vedere tre volte – prosegue De Laurentiis. Il problema è che c’è troppa poca umiltà. Durante la premiazione dei David ho sentito affermazioni così vecchie, così stantie come “il cinema non deve tener conto delle esigenze del pubblico”.
Io nella mia vita di produttore mi sono occupato di 400 film, ma ho sempre avuto un grande rispetto per il pubblico, che mi ha guidato. Quante volte ho rinunciato a fare un film che mi piaceva perché dalle mie verifiche di marketing non avrebbe funzionato. Non si fanno film per piacere personale, il cinema è un ponte che devi creare verso il pubblico perché ha anche una funzione sociale, educativa e di formazione del gusto che è fondamentale. Poi abbiamo avuto la distorsione dei critici che bacchettavano ogni successo commerciale
Lo stesso Verdone ha parlato di questo argomento trovandosi grosso modo d’accordo con Aurelio De Laurentiis:
Con il cinema italiano stiamo sempre là, io guardo il Cinetel e ci sono in cima sempre Barbie e Oppenheimer. C’è qualche film italiano che tenta qualcosa in più ma è difficile. Interroghiamoci su questo senza farci troppe masturbazioni, perché non si prendano attori italiani per interpretare nostre icone. Sono polemiche che lasciano il tempo che trovano. Ha risposto bene Sofia Coppola è il regista l’autore che sceglie.
Hanno chiuso troppe sale. Dobbiamo riflettere su cosa manca al nostro cinema, se il pubblico vuole altri attori, più novità, che si azzardi di più. I risultati mi impensieriscono, Io mi auguro che si riprenda, ma probabilmente si deve cambiare qualcosa nella scrittura. Sono certamente dispiaciuto perché io sono nato col cinema. mi manca tantissimo.
Abbiamo tanti bravi attori, ma non si riesce a invogliare il pubblico, sembra che ormai la sua fruizione per il cinema italiano sia quella di casa su un piccolo schermo e spesso nemmeno quella. I risultati di Barbie, sono un successo per cinema in generale e gli esercenti ma non per il cinema italiano. Comunque è un film con un’idea dentro. Io come sono entrato sono uscito. Poi mi hanno subito redarguito dicendo: “Guarda che è un film molto moderno”. E io mica li critico, si vede che è sfuggito qualcosa a me. Per Aurelio De Laurentiis, negli ultimi anni i film italiani sono molto brutti, mal scritti. Durante i David ho sentito delle affermazioni così vecchi e stantie, come che non bisogna pensare al pubblico quando si fa un film. Per me Il pubblico, è sempre il mio driver, l’ho sempre trattato con grande rispetto.