In questo momento è in corso a Venezia il Festival del Cinema. Tra le pellicola presentate c’è Ferrari, nuovo film di Michael Mann che vede protagonista Adam Driver nei panni di Enzo, fondatore della celeberrima casa automobilistica (qui il trailer). La scelta di far interpretare un personaggio della storia italiana ad un attore straniero non è andata giù a Pierfrancesco Favino che, durante la presentazione del film Adagio di Stefano Sollima al quale ha preso parte, ha detto la sua su questo scottante argomento.
C’è un tema di appropriazione culturale, non si capisce perché non io ma attori di questo livello – dice Favino rivolto ai colleghi nel film Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea – non sono coinvolti in questo genere di film che invece affidano ad attori stranieri lontani dai protagonisti reali delle storie, a cominciare dall’accento esotico. Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano? Solo da noi. Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi