Paul Schrader parla dell’inclusività nei film

Sulla sua pagina Facebook, Paul Schrader ha commentato un articolo di Deadline dando la sua opinione sull'inclusività nel cinema

Paul Schrader
Credit: YouTube/Paul Schrader, Writer/Director, Taxi Driver | DePaul VAS
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Paul Schrader, celeberrimo regista e sceneggiatore autore di capolavori come Taxi Driver è da sempre un forte detrattore della cosiddetta cultura woke e del lavoro che sta facendo Hollywood per aumentare l’inclusività dei suoi cast. Nelle ultime ore è tornato a parlare di questo argomento su Facebook pubblicando un articolo di Deadline dove si parlava di questo argomento e di come il modo di fare cast sia aumentato negli ultimi 25 anni.


Uno nuovo studio condotto dall’Iniziativa di Inclusione Annenberg dell’USC ha riscontrato scarso miglioramento nella scelta del cast tra i gruppi emarginati nei film più popolari di Hollywood, nonostante anni di attivismo per personaggi più rappresentativi sul grande schermo – si legge nell’articolo di Deadline.

Lo studio, pubblicato giovedì, ha esaminato il genere dei personaggi, le razze/etnie, le identità LGBTQ+ e coloro con disabilità nei 1.600 film di maggior incasso dal 2007 al 2022, coprendo 69.858 ruoli con dialogo. Sebbene i film del 2022 abbiano visto aumentare i personaggi sullo schermo tra donne e ragazze, così come tra gruppi etnici razziali sottorappresentati, nel complesso tali numeri sono rimasti stabili nel tempo, in particolare per quanto riguarda il primo gruppo. Nonostante il 2022 abbia registrato un picco di 16 anni nel numero di ruoli principali o co-protagonisti interpretati da donne (44%), non c’è stata quasi alcuna variazione dal 2007 nella percentuale di personaggi con identità femminile (34,6% nel 2022 rispetto al 29,9% nel 2007).

Lo studio ha riscontrato che solamente il 15% dei 100 film di maggior successo del 2022 presentava un cast equilibrato in termini di genere, ovvero con ragazze e donne che ricoprivano il 45-54,9% dei ruoli con dialogo.

Commentando questo articolo, Paul Schrader ha scritto:

Il ragionamento dietro a questo articolo mi infastidisce – scrive Paul Schrader. Il casting basato sul concetto di “melting pot” è automaticamente migliore? Io penso di no. Voglio film con solo attori neri, film con solo attori bianchi, film con solo attori gay, film con solo attori asiatici e ogni combinazione possibile, ma senza compromettere la trama in nome di un’uguaglianza simbolica.

Che ne pensate?

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