Lo sketch dei dadi di Al, John e Jack è uno dei più geniali mai proposti da Aldo, Giovanni e Giacomo. Siete d’accordo?
Una delle scene cult ne La Leggenda di Al, John e Jack (e ce ne sono tante) è sicuramente quella dei dadi. Uno sketch semplice e geniale che prova tutta la forza dell’inventiva parodistica di Aldo, Giovanni e Giacomo in questo film spoof del dramma mafioso nei panni dei loro tre celebri alter-ego.
Al, John e Jack sono tre affiliati alla famiglia mafiosa Genovese, ma non ne combinano mai una giusta. L’ultima andata storta è stata l’uccisione di un tale Frank, non il “Culo di Gomma” che cercavano ma Frank “Contropelo”, un barbiere qualunque, vittima di un’esecuzione non destinata a lui.
Il vero “Culo” è invece ostaggio di Don Genovese, il capo della famiglia, che provvede alla sua esecuzione dopo avergli posto la famosa domanda sulla capitale della Birmania (alla quale non può rispondere, essendo imbavagliato). In seguito il don si rivolge al trio, rinfacciando loro l’enorme matassa di errori e concedendogli un’ultima possibilità con un tiro a dadi.
Se indovinano il numero che uscirà dopo il lancio di due dadi, Al John e Jack avranno salva la vita. Il don chiede quale numero scelgono, e Jack (Giacomo) stupidamente risponde cinquanta: con due dadi il numero cinquanta non potrà mai uscire, perché il massimo potrà essere sei e sei, ossia dodici. E infatti Jack si becca un bello scappellotto per la sua dabbenaggine.
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