Morto Toto Cutugno, addio ad una leggenda della musica

A 80 anni si è spento Toto Cutugno, autentica leggenda della musica leggera italiana

toto cotugno
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Lutto nel mondo della musica italia. A 80 anni si è infatti spento Toto Cutugno, assoluta leggenda della canzone leggera nostrana e autore de L’Italiano, uno dei brani più iconici della nostra storia. Il cantautore è morto oggi intorno alle 16 all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato. A dare la notizia all’Ansa è il suo manager Danilo Mancuso che spiega che, «dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi».

La carriera di Toto Cutugno inizia nella prima metà degli Anni ’60, quando si cimenta in qualità di batterista con i gruppi musicali Toto & i Rockers e Ghigo e i goghi. Nel 1965 fonda Toto e i Tati e successivamente gli Albatros, in cui oltre a suonare comincia a cantare. Con questa band partecipa al Festival di Sanremo 1976, ottenendo la terza posizione.

Contemporaneamente inizia la sua carriera da solista, con l’uscita del 45 giri Come ieri, come oggi, come sempre/Ragazza madre, che tuttavia passa inosservato. È dell’anno successivo il suo primo successo, Donna donna mia che diventa anche la sigla del programma di Mike BongiornoScommettiamo?

Nel 1980 vince a Sanremo, con Solo noi. È con questo brano che Toto Cutugno inizia a scrivere anche i testi delle proprie canzoni, oltre alla musica. Ma il brano simbolo dell’artista è L’italiano del 1983, canzone con cui si fa conoscere a livello internazionale e che viene reinterpretata da vari artisti in diverse lingue, vendendo milioni di dischi. In totale, il cantante partecipa a 15 edizioni del Festival di Sanremo, vincendo solo nel 1980 ma classificandosi sei volte secondo, ad esempio con Serenata nel 1984 e nel 1987 con Figli.

Nello stesso anno comincia a lavorare a Domenica In, di cui scrive la sigla. Prosegue con la carriera televisiva dal 1989 al 1992, conducendo la trasmissione Piacere Raiuno. Con il brano Insieme:1992 Cutugno rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest 1990, vincendo la kermesse. Fu il secondo dei tre artisti italiani di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin nel 2021.

Nel 1991 conduce con Raffaella Carrà e Fabrizio Frizzi La vela d’oro su Rai 1, mentre nell’estate 1992 è con Giorgio Faletti al timone del programma Rai Stasera mi butto… e tre!. Nell’autunno dello stesso anno conduce invece Domenica in. Negli Anni Duemila Toto riprende i suoi tour al di fuori dell’Italia. Soprattutto nei paesi dell’Est la sua voce e le sue melodie diventano ambasciatrici della cultura musicale italiana nel mondo. Una brutta malattia poi nel 2007 gli frenerà la carriera che poi riprenderà a ritmi sicuramente inferiori negli anni successivi.

Una perdita enorme.

Riposa in pace, Toto.

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