Dumbo: perché la scena dei corvi è razzista? [VIDEO]

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Una delle scene del film che oggi vengono più criticate: cos’ha che non va la sequenza dei corvi in Dumbo?

Ricordiamo tutti questo momento di Dumbo: arriva quasi alla fine del film, quando l’elefante dispera di poter volare grazie alle sue enormi orecchie. Lui e il suo amico topolino si imbattono in una banda di corvi, che prendono in giro entrambi cantando una canzone che è del resto, dopo quella degli “elefanti rosa”, la migliore del film.

E faceva così: “Ne ho vedute tante da raccontar / Giammai gli elefanti volar”. Ora, il problema sorto dopo decadi di successo del film (che esce nel 1941) sta nella rappresentazione della gang di corvi, che ricorda un po’ troppo da vicino quello di una stereotipica banda di gente di colore.

Cantano, ballano e rumoreggiano divertendosi senza freni, e c’è spazio anche per vocalizzi, scat e un breve “assolo di tromba” jazz, genere all’epoca al suo apice e in procinto di affacciarsi sulla variante radicale del bebop. Questo perché i corvi sono interpretati dall‘Hall Johnson Choir, un ensemble all-black molto famoso all’epoca.

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Eccezion fatta però per il leader dei corvi, interpretato da Cliff Edwards (bianco) in un’imitazione (nella versione originale, chiaramente) della parlata della gente di colore del sud degli Stati Uniti. Oggi si parlerebbe di blackface e del resto anche la gestualità, i vestiti e i modi di fare dei corvi assumono connotati molto stereotipici.

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