“Solo il lavoro di camera dell’operatore, imparare la danza del combattimento in modo che lui sia sicuro che la macchina da presa sia nel posto giusto perché il colpo vada a segno senza dover tagliare. E poi, naturalmente, passare alla seconda parte di quel combattimento, dove lo abbiamo fermato volta per volta per avere il contatto visivo tra i due [Geralt e Renfri] per capire se si baceranno o si uccideranno”.
“Questo è spossante sul tuo numero uno, così dopo tre serie ho detto: ‘Ok, ha dato vita allo show e sente di aver fatto quello che poteva, mi fido di lui’. Il focus che ha, il desiderio di fare bene, è un dono con cui lavorare perché eleva tutti il dire: ‘Bene abbastanza non è bene abbastanza, dev’essere fantastico’. Tutti vogliamo lavorare così, tutti vogliamo fare qualcosa non di buono ma di incredibile”.