Le “forbici” però non gli danno tregua: gli tagliano prima la punta della coda, poi i baffi e infine gli fanno “lo scalpo” (non letteralmente, per fortuna). Il gatto scappa quindi a rifugiarsi in un vaso, ma le forbici gli fanno a pezzi la coda e poi s’infilano dentro con lui, tagliandogli via il pelo in maniera piuttosto artistica (e, per l’epoca, indubbiamente comica).
Da notare che sotto il pelo Tom indossa una canottiera e delle specie di calzini; un po’ lo stesso concetto, invertito, di Paperino che se ne va in giro nudo dalla vita in giù ma si vergogna solo quando si ritrova completamente senza vestiti. Qui la parte horror finisce: l’effetto della pozione svanisce e Tom capisce tutto.
Prende le forbici e rende a Jerry pan per focaccia, tagliandogli il pelo e rendendolo “ridicolo” quanto lui. I due si guardano, e scoppiano a ridere. In realtà non c’è proprio nulla di divertente: pensate se un bambino, vedendo il cartone animato, decidesse di “giocare” con le forbici allo stesso modo con un amico o con i suoi genitori.
Ovviamente, va messa la tara dell’epoca: erano tempi ben diversi, non c’era la stessa sensibilità per quanto riguardava i contenuti per bambini e semplicemente non ci si ponevano gli stessi problemi. Detto questo, c’è anche da dire che la violenza in questo episodio di Tom e Jerry è ancora ancora trattenuta. Altri, se li ricordate, sono molto ma molto peggio.