Giustamente qualcuno in uno degli episodi si domanda: pensate se il processo a O.J. Simpson si fosse svolto oggi. Ma questo è un po’ l’equivalente moderno, almeno in termini di risonanza mediatica. E ci insegna moltissimo sul perché e sul percome moltissimi utenti usano la rete per sfogare propri istinti, esigenze, o semplici bisogni di guadagno per vie “alternative”.
La verità processuale in una causa per diffamazione, in tutto questo, non c’entra nulla. I fan di Depp non avrebbero mai creduto che fosse colpevole, neanche se l’avessero visto prendere a sberle la Heard lì in aula. E sul fronte opposto la schiera di femministe decise a fare di lui un altro esempio maschile in negativo e di lei la propria eroina coraggiosa sembra proprio aver puntato sul numero sbagliato.
Il discorso è che tutto si riduce ad un grande scontro di narrazioni contrapposte, mentre il processo stesso, lo ricordiamo bene, finisce col diventare una sorta di serie tv con tanto di colpi di scena, commenti a non finire e opinioni sui “personaggi” che invadono i social, e finale soddisfacente o, a seconda del punto di vista, deludente ma sempre comunque spettacolare.
Sia come sia, Depp vs. Heard in tre episodi mette bene in chiaro come la verità, in un caso come questo (ma un po’ in generale, gli ultimi anni ce lo hanno insegnato) stia diventando ormai inconoscibile perché sono semplicemente in troppi a cercarla. Ognuno dice la sua, e quello che conta alla fine è solo… la fine, appunto. A voi quella di questa mini soap-opera ha soddisfatto? Il punto è tutto qui.
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