Con una controversa decisione che sta scatenando non poche polemiche, la Federazione internazionale degli scacchi (FIDE), ha deciso di escludere per il momento le donne transgender dai propri eventi femminili. L’ente ha affermato che i singoli casi richiederebbero “ulteriori analisi” e che una decisione potrebbe richiedere fino a due anni.
La legislazione sui transgender si sta sviluppando rapidamente in molti paesi e molti enti sportivi stanno adottando le proprie politiche – ha affermato un rappresentanto della FIDE parlando con la BBC. La FIDE monitorerà questi sviluppi e vedrà come possono essere applicati al mondo degli scacchi. Due anni sono un raggio d’azione che sembra ragionevole per le analisi approfondite di tali sviluppi.
La federazione ha aggiunto che i giocatori transgender possono ancora competere nella sezione open dei tornei. Yosha Iglesias, una giocatrice di scacchi professionista transgender con il grado FIDE di Maestro, ha affermato che la politica porterebbe a “danni inutili” per i giocatori trans e le donne.
Questa situazione spaventosa porterà alla depressione e ai tentativi di suicidio” -ha detto Iglesias.
Anche la donna Granmaestro e due volte campionessa femminile statunitense Jennifer Shahade ha criticato la decisione della FIDE, affermando che la politica è “ridicola e pericolosa”.
È ovvio che non si siano consultati con nessun giocatore transgender per decidere. Esorto fortemente la FIDE a invertire la rotta e ricominciare da zero con consulenti migliori – ha detto Shahade.
La deputata britannica Angela Eagle, che nel 1976 è stata vincitrice congiunta del campionato di scacchi femminile britannico Under 18, ha dichiarato:
Non c’è alcun vantaggio fisico negli scacchi a meno che tu non creda che gli uomini siano intrinsecamente più capaci di giocare rispetto alle donne – ha detto. Ho trascorso la mia carriera scacchistica a sentirmi dire che il cervello delle donne è più piccolo di quello degli uomini e che non dovremmo nemmeno giocare. Questo divieto è ridicolo e offensivo per le donne
Nella sua decisione, la FIDE ha anche affermato che gli uomini trans che avevano vinto titoli femminili prima della transizione avrebbero visto i loro titoli aboliti.