The Bear 2, recensione della serie con Jeremy Allen White
In The Bear 2 c'è meno intensità rispetto alla prima stagione (sarebbe impossibile non rallentarne il ritmo), ma si esalta ancor di più il lavoro di squadra e il modo in cui il cibo può connettere le persone. La nostra recensione.
Lo diciamo senza girarci troppo intorno: The Bear è uno degli show più devastanti e potenti da guardare in streaming. Non capita spesso di dire che le seconde (o comunque le successive) stagioni di una serie tv siano migliori della prima. È il caso di The Bear, che torna dal 16 agosto su Disney+ con 10 episodi da divorare in un sol boccone. Il paragone non è certo buttato lì per caso: è vero che in questa seconda stagione c’è meno intensità rispetto alla prima (impossibile non rallentarne un po’ il ritmo, dato che la prima aveva già messo a rischio le coronarie degli spettatori), ma riesce a dimostrare una volta di più quanto il cibo riesca a connettere le persone.
Venuta alla ribalta soprattutto grazie al passaparola, la prima stagione si era conclusa con Carmy (Jeremy Allen White, miglior attore ai Golden Globe 2023) e i suoi collaboratori che erano riusciti a tenere in piedi il ristorante “The original Beef of Chicagoland”, della famiglia Berzatto. In questa seconda stagione lo show fa un ulteriore passo in avanti, progettando un rinnovamento e un nuovo nome per il locale: The Bear, ovviamente. E nonostante il protagonista Carmy venga un po’ messo da parte, si amplia la nostra conoscenza di tutte le persone che gli girano intorno, in un viaggio che scava nel profondo di ciò che rende una vita degna di essere vissuta.
The Bear 2, la trama
The Bear 2 inizia con Carmy che scarabocchia appunti su un cartone per la pizza e se qualcuno si stesse chiedendo come i produttori avrebbero replicato lo stress e il caos che regnavano sovrani in cucina, nella prima stagione, beh: il piatto è servito. Va detto che molte cose le ritroverete in questa seconda stagione, come il linguaggio che usano i protagonisti in cucina, gli stacchi veloci sulle pentole fumanti, il fuoco e i suoni tipici del cuore di un ristorante. Ora, però, la palla passa al gruppo, che deve fare qual passo in più per maturare professionalmente e rendere grande il locale.
The Bear parla in sostanza della maledizione e al tempo stesso della benedizione di avere una chance nella vita. Per arrivare alla tanto ambita Stella Michelin, il ristorante va rinnovato e se da una parte nella prima stagione ci si era concentrati sui nervi a fior di pelle dei personaggi in cucina, qui c’è una vera e propria ricostruzione da preparare. Ci si ferma soprattutto per concentrarsi sulle persone che orbitano attorno a Carmy. Durante il periodo di chiusura, infatti, molti dei suoi collaboratori vanno a “farsi le ossa” altrove per affinare le proprie capacità. È il caso del pasticcere Marcus (Lionel Boyce), che si ritrova a fare l’apprendista a Copenhegen in un vero e proprio tempio della cucina, dove comprende come la grandezza in cucina non sia solo sinonimo di abilità. In un altro episodio seguiamo invece Richie (Ebon Moss-Bachrach), una settimana a lucidare forchette nella sala da pranzo di un ristorante a tre stelle di Chicago. Tina (Liza Colón-Zayas) ed Ebra (Edwin Lee Gibson), dal canto loro, vengono mandate a fare scuola di cucina. Per molti versi, al centro della trama di questa seconda stagione c’è anche Sydney (Ayo Edebiri), collaboratrice fidata di Carmy: una bomba a orologeria che teme di fallire ancor prima che la sua carriera decolli. C’è una grande intimità platonica nella relazione creativa fra Carmy e Sydney.
The Bear 2, la recensione
A proposito: nell’episodio più lungo della seconda stagione un flashback ci porta indietro ad una festa della tradizione natalizia italoamericana a casa Berzatto, dove ci si lanciano insulti, forchette e piatti rotti. Dove vediamo anche la madre di Carmy, interpretata dalla mitica Jamie Lee Curtis (e un cast d’eccezione, per l’occasione), ubriaca e infuriata per come la sua famiglia non ha gradito la cena che aveva preparato. Il flashback si conclude con Carmy che fissa un piatto di cannoli, che ritroveremo subito dopo, nel presente, mentre il rinnovato The Bear si prepara ad aprire.
L’apertura del ristorante si svolge negli ultimi due episodi, con i cannoli che ci indicano anche dove vuole andare a parare la serie, in vista delle prossime stagioni. Lo diciamo subito, senza fare spoiler: non c’è una conclusione netta per The Bear 2 e probabilmente non ci sarà mai, ma è, senza ombra di dubbio uno dei migliori programmi tv del momento. Insomma, se la prima stagione riguardava l’elaborazione del trauma, il venire a patti con la morte e il modo per liberarsi dal senso di colpa, in The Bear 2 si fanno i conti con tutto ciò che verrà “dopo”. Carmy ci gira intorno, dice che non ha tempo per pensarci e in un altro episodio spiega al suo gruppo di terapia di aver cercato su Google la parola “divertimento”. Si può essere felici combinando le ambizioni professionali con i sentimenti? Per riassumerlo con una metafora: The Bear 2 è uno spettacolo sul cibo in cui la videocamera stessa sembra morire di fame, spingendosi con avidità verso i suoi protagonisti mentre cercano di prendere a morsi la vita, con tutto ciò che ne consegue. E a noi utenti non può che salire ancora di più la fame.
The Bear 2: il cast
Carmen “Carmy” Berzatto: Jeremy Allen White Richard “Richie” Jerimovich: Ebon Moss-Bachrach Sydney Adamu: Ayo Edebiri Marcus: Lionel Boyce Tina: Liza Colón-Zayas Ebraheim: Edwin Lee Gibson Natalie “Sugar” Berzatto: Abby Elliott Neil Fak: Matty Matheson Zio Jimmy: Oliver Platt Claire: Molly Gordon Luca: Will Poulter Zio Lee: Bob Odenkirk Michelle: Sarah Paulson Stevie: John Mulaney Tiffany: Gillian Jacobs Donna: Jamie Lee Curtis Michael “Mikey” Berzatto: Jon Bernthal Chef Terry: Olivia Colman