Skyler è forse il personaggio di Breaking Bad più odiato, ma le ragioni dietro il suo comportamento sono veramente da biasimare?
Quello di Breaking Bad è il classico caso di una serie nella quale ad idolatrare o mitizzare il protagonista si manca completamente il punto. Tutti noi abbiamo o abbiamo avuto magliette o poster con il volto di Walter White e gli slogan “I’m the one who knocks” e “Say my name”, ma la verità è che Walt non è semplicemente un anti-eroe: è un vero e proprio villain.
Tant’è che nella scena chiave dell’ultimo episodio lui lo ammette: “Quello che ho fatto l’ho fatto per me, mi piaceva ed ero molto bravo”. Qui sta la grande intelligenza nel far crollare il famoso alibi della famiglia, spesso celato dietro alle azioni più atroci. A Walt in realtà non frega e non è mai fregato nulla né di Skyler né dei suoi figli, gli importa solo di sé stesso.
Il che, certo, lo rende profondamente umano ed ecco perché ci è facile identificarci in lui o fare il tifo per lui. Ed è anche il motivo per cui quando Skyler inizia a mettergli i bastoni tra le ruote (o come dice lui “rompergli le palle”) pure a noi sembra un’interferenza fastidiosa, ingiustificata, noiosa persino.
Ovviamente Skyler ha tutte le ragioni del mondo a lasciare Walt, prima, e a voler sapere tutto quello che c’è dietro alla sua attività illegale, poi. Ma anche lei è umana, e non è perfetta: coinvolta suo malgrado negli affari del marito e dovendo scegliere tra una famiglia unita e disunita, si tura il naso e lo lascia proseguire fino a diventare, di fatto, sua complice.
E poi, come Carmela Soprano, non trova certo da lamentarsi quando il loro garage nascosto letteralmente trabocca di soldi. Ma cambia idea quando capisce che suo marito non è solo un criminale, ma un assassino: dopo la morte di Gus inizia ad avere paura e capisce che la situazione sta sfuggendo di mano. Ma è Walter Jr., e non lei, ad alzare finalmente un’arma contro Walt e ad allontanarlo.
Il fatto è che Skyler è innamorata di Walt, lo è sempre stata: anche quando lui si presenta a casa sua, un anno dopo essere fuggito, lei non trova il coraggio né la forza di denunciarlo. Non perché ha paura, ma perché davanti ha lo scheletro di quello che tuttavia è ancora l’uomo che ha sposato, e il padre dei suoi figli. Un altro esempio di umanità ferocemente corrotta.
