Come è diventato così? Lo racconta un fumetto dal titolo Biff to the Future, scritto da Bob Gale, Derek Fridolfs e Alan Robinson e parte del canone ufficiale (Gale è sceneggiatore di tutti e tre i film). Ebbene, ecco che cosa è successo a Biff [SPOILER ovviamente, se volete leggerlo] dopo aver ricevuto l’almanacco.
Biff fa scommettere sua nonna alle corse (lui ancora non ha l’età legale per farlo) e la vincita attira l’attenzione di un malfattore di nome Louie, che uccide la nonna e cerca di fare lo stesso con lui per impossessarsi dell’almanacco. Biff reagisce e fa fuori Louie, diventando così per la prima volta un assassino anche se per auto-difesa. O almeno, questo è ciò che lui si racconta.
Qui inizia la strada oscura che seguirà: sappiamo che farà sparire un produttore cinematografico che non gli va a genio, che raggiungerà un accordo con il presidente Nixon per la legalizzazione del gioco d’azzardo e che infine, nel 1973, ucciderà George McFly con un colpo di pistola solo per poter finalmente sposare l’ambita Lorraine, nel suo “cuore” da quasi vent’anni.
Il fumetto ripercorre tutta la storia da una prospettiva interessante, che è appunto quella di Biff: le vicende ci dicono che il personaggio potrebbe essere diventato il cattivo che conosciamo per via di quel che ha subito da giovane, a cominciare dall’uccisione della nonna e dal suo omicidio in difesa di sé stesso. Un’angolatura che i film non esplorano, e davvero intrigante.
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