La parte che ancora oggi scandalizza un po’ tutti, e che è però proprio quella geniale, sta nell’intervento del giudice Sniper. Il quale comanda che così risolta la faccenda in futuro tutti dimenticheranno quel che è successo e nessuno dovrà mai più farne parola, “Perché altrimenti la pena sarà la tortura”.
Un escamotage narrativo disprezzato e odiato come soluzione facile e comoda, ma che in realtà non è stato forse mai compreso appieno. Si tratta infatti di una parodia di meccanismi simili, adottati in serie tv quando c’è da far “sparire” un personaggio scomodo o che non interessa. Una presa in giro satirica di questo modo di fare televisione, che si esprime proprio nello stesso modo.
Questo è un esempio della sottigliezza con la quale i Simpson, in tempi non sospetti (1997) esplicitavano ipocrisie e soluzioni inaccettabili adottate nella televisione americana. Ci sono molti casi simili come quello eclatante di Chuck Cunningham, personaggio di Happy Days scomparso nel nulla senza motivo nel corso della serie.
I Simpson commentano spesso meccanismi come questi, anche per quanto riguarda personaggi che appaiono solo come gimmick, o situazioni fin troppo irreali e degne “di un cartone animato”, in una meta-testualità adottata saggiamente e che rendeva la serie la migliore della sua epoca in quanto a finezza e abilità nel commentare, oltre ai propri tempi, anche il proprio medium.