Al cinema è appena arrivato Barbie, nuovo film di Greta Gerwing basato sui celebri giocattoli Mattel e che vedrà protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling (qui la nostra recensione). In tutta la sua durata, la pellicola fa continui riferimenti ad elementi della cultura pop, regalando easter egg quasi di continuo (qui i migliori). Tuttavia uno, decisamente nascosto, è stato scovato nelle ultime ore dal web, ed è assolutamente incredibile.
Il momento si verifica in una scena in cui Barbie, ora nel mondo reale, incontra per la prima volta Sasha, la figlia dell’impiegata Mattel Gloria (America Ferrera). La ragazza inizialmente congeda la protagonsita dicendo fronte ai suoi amici:
Non giochiamo con Barbie da quando avevamo cinque anni. Hai fatto star male le donne con se stesse da quando sei stata inventata.
Ebbene, Sasha prende il nome dalla famosa bambola Bratz, lanciata come rivale di Barbie nel 2001. A confermare la teoria c’è il fatto che il soprannome della ragazza nel film, “Bunny Boo“, è lo stesso della bambola. Sebbene le tre amiche di Sasha, interpretate da McKenna Roberts, Brylee Hsu e Sasha Milstein, siano accreditate in Barbie come “Junior High Friend”, è molto probabile che queste siano le altre tre bambole Bratz originali, Yasmin, Jade e Cloe.
Negli ultimi giorni la Robbie si è recentemente seduta a parlare del film con ComicBook dove ha spiegato che il viaggio della celebre bambola verso la realtà è simile a quello di Buddha verso l’illuminazione.
reta ha detto fin dall’inizio: “Penso che Barbie intraprenda il classico viaggio dell’eroe”. Il viaggio che Barbie deve intraprendere è un po’ come quello del Buddha verso l’illuminazione. Quando conosci Greta, pensi automaticamente: “Beh, è naturale che questo sia il suo punto di vista su Barbie”. Ma nessun altro direbbe mai una cosa simile, e non appena l’ha detto, ho pensato: “Wow”. È strano. Stavo leggendo L’eroe dai mille volti. Cento volti? Mille? Hai presente quel libro?… James Campbell.
Comunque, parliamo di quello – ha aggiunto Margot Robbie. Sì, è un libro che ha molto a che fare con il viaggio dell’eroe, eccetera. Poi abbiamo iniziato e ho capito che era una cosa che non avevo mai fatto prima. Non ho interpretato il personaggio principale così tante volte. E quando l’ho fatto, non è stato necessariamente il classico viaggio dell’eroe. Quindi, per quanto riguarda l’approccio come attrice, ho fatto le cose che faccio normalmente quando mi preparo per un personaggio. Ma poiché era il viaggio di questo classico eroe che non avevo mai fatto prima, ho finito per fare un sacco di conversazioni con Greta sulla vita e la felicità e su cosa significa essere viv: solo grandi domande esistenziali e non me lo aspettavo.