Ora possiamo dirlo: davvero bei tempi quelli di Sarabanda
Sarabanda: il programma musicale di Mediaset condotto da Enrico Papi negli anni ’00 che oggi possiamo tranquillamente e a cuor leggero definire un trionfo di trash. E lo facciamo ovviamente con affetto: la grande “ignoranza” dietro alla conduzione della trasmissione, ai suoi gimmick e alle sue messe in scena orchestrate ad arte ha fatto scuola e leggenda.
La gara era tra esperti di musica, che ascoltando solo brevi passaggi di alcune canzoni (spesso, assurdamente, anche solo una nota) dovevano indovinarne il titolo corretto. Partito come format più o meno serio, presto Sarabanda si era tramutato in una sfilata di campioni che diventavano dei personaggi caratteristici, macchiette sfruttate per bucare il video.
Quanto di costruito ci fosse dietro a queste figure o quanto fossero effettivamente persone particolari e naturalmente interessanti davanti alla telecamera non è dato sapere. Fatto sta che in fretta Sarabanda si era trasformato in uno show che girava più che altro attorno a questi personaggi e alle loro vicende, compresa la quotidiana difesa del titolo.
Questo, del resto, l’aspetto che rese il pubblico davvero affezionato: ci si rendeva a malapena conto della natura artificiosa di gran parte di quello che succedeva, compresi imprevisti, imbarazzi ed errori in diretta. Ma era divertente: un intrattenimento spensierato, senza pretese e che prima di YouTube e dei social riusciva ad appassionare ogni giorno.
Fu campione tra il 2002 e il 2003 e alcune scenette come questa qui sopra che lo videro protagonista sono rimaste nella leggenda. L’Uomo Gatto che si lascia andare ad un insulto terribile nei confronti di uno dei suoi avversari (El Tigre, pure mascherato) ed Enrico Papi che lo rimprovera aspramente. Un momento di tensione televisiva altissimo: solo un esempio di tante delle perle che questo programma poteva regalare.