Spostiamoci in Italia, per consigliarvi un film passato forse sottotraccia rispetto anche al grande messaggio che vuole comunicare. Racconta la storia della figlia più piccola di Karl Marx, tra le prime donne a battersi per il femminismo e il socialismo. Quando nel 1883 Eleanor conosce il commediografo Edward Aveling, la sua vita subisce un brusco cambiamento. L’uomo infatti non fa che indebitarsi consumando l’eredità lasciata a Eleanor da Friedrich Engels. La sua devota compagna, consapevole di star vivendo quella stessa “oppressione morale” imposta dal patriarcato e da lei stessa condannata, non sembra in grado di riscattare la propria felicità. A proposito: la protagonista, erede ideologica del famoso filosofo del 1800, è interpretata dalla bravissima Romola Garai. Assolutamente consigliato, anche perché ha vinto tre David di Donatello (miglior produttore, costumista e compositore).
Riso amaro – Giuseppe De Santis (1949)
Spostiamoci nel secondo dopoguerra. “Riso amaro” è una di quelle pellicole che vanno viste, almeno una volta nella vita. Una perla che venne perfino candidata all’Oscar per il miglior soggetto e che parla della relazione fra un giovane ladro e una donna che lavora nelle risaie. Francesca è una giovane cameriera d’albergo, che istigata dal suo amante Walter, ruba la collana di una cliente. Scappano entrambi, e Francesca sale sul treno dove trova le mondine (le donne che lavorano nelle risaie). Nel dormitorio, Francesca viene derubata della collana da una compagna, Silvana. Walter, capito che Silvana è in possesso della collana, prova a sedurla. Silvana non è insensibile al fascino del protagonista, così diventa l’amante di Walter. Quest’ultimo, avendo scoperto che la collana rubata è falsa, decide, per rifarsi, di rubare il riso accumulato nei magazzini dalle mondine. Non vi spoileriamo il finale, a dir poco scioccante. Nel cast ci sono, tra gli altri, Silvana Mangano e il grande Vittorio Gassman.
Questo film del 2016 racconta l’incredibile storia vera delle prime donne che lavorarono per la NASA. Negli anni ’60, infatti, la scienza aerospaziale era appannaggio degli uomini: la pellicola mostra come le idee e la determinazione delle protagoniste cambiarono la storia dell’esplorazione spaziale. La pellicola è ispirata al libro di Margot Lee Shetterly, che racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che davvero collaborò con la NASA, sfidando il razzismo e calcolando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11 che portò il primo uomo sulla Luna.
Nel cast, oltre alle protagoniste Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe, c’è anche Kevin Costner. A proposito: Al Harrison, il capo del gruppo di matematici in cui finisce a lavorare la protagonista Johnson, è inventato. Anzi, per meglio dire, è basato su tre diverse persone, ognuna con un ruolo diverso. Non c’è quindi niente di realmente successo in quello che dice e fa. Melfi ha detto di averlo fatto perché obbligato: voleva mettere un vero personaggio, ma non è stato possibile ottenere il permesso per usare il suo vero nome. Stesso discorso vale per i personaggi interpretati da Jim Parsons e Kirsten Dunst.
Chiudiamo la nostra “carrellata” di consigli con un film che ha fatto la storia del cinema contemporaneo: The Truman Show. Proprio come in Barbie, il protagonista non sa che c’è un “mondo fuori” e che la sua vita non è altro che il copione di un reality già scritto per lui, fin da quando è nato. Quando uscì fece impazzire la critica, ma ricevette appena tre candidature agli Oscar senza vincerne nemmeno uno. La trama si ispira a diversi “classici” del passato: dalla serie Ai confini della realtà, con diverse idee e intuizioni tratte dal romanzo di fantascienza “Tempo fuor di sesto” di Philip K. Dick e la allora nascente moda di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show.
Tra l’altro l’autorevole portale di recensioni Rotten Tomatoes gli affibia un bel 95%, con un voto medio di 8,40 su 10. Che il sito spiega così: “Un film divertente, tenero e stimolante, The Truman Show è ancora più degno di nota per la sua visione straordinariamente preziosa della cultura delle celebrità in fuga e una nazione con una sete insaziabile di dettagli privati di vite ordinarie”. Ah, oltre ad un Jim Carrey in stato di grazia, il cast annovera anche Laura Linney di Ozark, il mitico Ed Harris e Paul Giamatti.
