Lisa Simpson, acuta come sempre, se ne accorge a soli otto anni e inizia a protestare ma inascoltata. Si rivolge quindi dapprima alla fabbrica di Malibu Stacy, dove vediamo che però le donne stesse che ci lavorano accolgono il modello tossico e maschilista dei colleghi uomini, mostrando di gradire le loro avanches fuori luogo. Lì, quindi, non è aria.
Lisa arriva allora a contattare la creatrice stessa della bambola, che ora vive reclusa e svela di essere stata estromessa dalla società anni prima. La convince a creare una bambola nuova, Lisa Cuor di Leone, per lanciare una linea di giocattoli a tema femminile intelligenti e finalmente incoraggianti per le giovani donne.
Laddove Malibu Stacy infatti dice frasi come “Non chiederlo a me, io sono solo una signorina”, Lisa Cuor di Leone lancia tutto un altro messaggio: “Credi in te stessa e otterrai ciò che vuoi”. Ma l’operazione non va a buon fine perché la Malibu Stacy viene rilanciata con un’operazione rivoluzionaria: un modello con un cappello nuovo.
E tutte le bambine subito impazziscono per la novità, ignorando la nuova bambola di Lisa. Che, però, viene comprata da almeno una bambina, lasciando almeno un briciolo di speranza. Un episodio commovente e intelligente che commenta a tutto tondo sulle ipocrisie e sui problemi della civiltà consumistica, mirando con chiarezza a ciò che tutto questo comporta per le donne, giovani o meno.