Un’altra leggenda famosa è quella secondo la quale Enrico Fermi si divertì a far scommettere tutti sull’eventualità che l’esplosione (le cui conseguenze, essendo il primo test di questo tipo, erano ignote) potesse creare una reazione con l’atmosfera e se, quindi, ciò avrebbe portato alla distruzione “solo degli Stati Uniti” o del pianeta intero.
Nella ripresa qui sopra, restaurata a partire dai negativi originali in 35mm, possiamo vedere tre inquadrature diverse dell’esplosione a distanze differenti. Un’immagine che tutti forse abbiamo visto almeno una volta, ma il cui terribile significato ci atterrisce ancora oggi, quasi ottant’anni dopo.
Finora gli ordigni sganciati sul Giappone nel 1945 sono stati gli unici utilizzati in un conflitto vero e proprio, ma i test sono proseguiti poi per decenni con bombe sempre più sofisticate e portando alla crescita di un arsenale atomico letale da parte di Stati Uniti e Russia, in parte ridotto dagli accordi START negli anni ’90 ma ancora oggi attivo (e pericolosissimo).
Anche la detonazione di una sola di queste bombe darebbe luogo ad un effetto di reazione a catena che porterebbe il mondo alla distruzione. E lo scenario apocalittico ci riporta ad un’altra frase del Bhagavad Gita pensata da Robert Oppenheimer contemplando la sua creazione: “Se la luce di mille soli esplodesse all’unisono nel cielo, sarebbe come lo splendore dell’Onnipotente”.