Una delle scene più disturbanti mai viste in un film d’animazione: questa di Z la Formica le batte tutte
Sì, parliamo proprio di quella scena lì: la più rivoltante in Z la Formica (già di per suo non proprio un film privo di momenti stomachevoli). La trama: il generale Mandibola, che progetta un colpo di stato, manda i soldati fedeli alla regina regnante in una guerra suicida contro le termiti. Z, da imbranato qual è, ci finisce dentro anche se è solo una formica operaia.
Quando gli insetti giungono sul campo di battaglia è chiaro fin da subito che contro le terribili termiti (disegnate come dei mostri terrificanti) non c’è scampo. I nemici sputano pure acido che dissolve i soldati, e nella confusa battaglia che si scatena sembra di cogliere echi della Guerra in Vietnam rielaborata per l’occasione in questo cartoon.
Solo Z, caso fortuito, sopravvive. E tutti si ricordano la scena in cui prende tra le mani la testa del suo migliore amico, Weaver, un soldato forte e da lui rispettato che però, come tutti gli altri, non ce l’ha fatta. Un momento anche comico (ricordiamo sempre che in originale Z ha la voce di Woody Allen) ma pure grottesco, a dire poco.
Le immagini terrificanti del film che ci rimangono sono però quelle della battaglia stessa, rappresentata secondo una logica umana (non esiste che le termiti e le formiche si facciano “la guerra”, ovviamente) e insistendo sul contrasto tra le formiche antropomorfe e le termiti orrendamente “inumane”, disegnate come gli alieni di Starship Troopers.
Ripetiamo, questo non è l’unico momento disgustoso e traumatico del film, ma a distanza di tanti anni fa ancora impressione anche perché, va da sé, molti di noi lo videro per la prima volta da bambini. Ed è in effetti uno di quei casi in cui stupisce di vedere una scena tanto grottesca in un film pensato in fondo per i più piccoli.
Ma in un certo senso proprio qui sta la grandezza di lavori piccoli e un po’ dimenticati come Z la Formica: il coraggio per così dire di “osare”, spingersi oltre il lecito e il prevedibile e presentare contenuti che giocassero davvero con l’orrore e il disturbante. Qualcosa che nei film di animazione di oggi si fa sempre meno.