Il dungeon di Zelda dal quale siamo usciti più traumatizzati: il momento più intenso e tormentoso di Ocarina of Time
Ah, Ocarina of Time. La prima trasposizione di Zelda in 3D, nonché uno dei migliori e più influenti videogiochi di sempre. Abbiamo dimenticato: difficili. Bè, forse non difficile quanto impegnativo: in questo gioco moltissimo è lasciato all’intuito e all’iniziativa del player, e questo vale soprattutto nei famigerati dungeon.
Il più celebre, lungo e intricato di tutti è il Water Temple, ossia il tempio dell’acqua. Chi ha un po’ di dimestichezza con la saga sa come funziona: i dungeon di Zelda sono caratteristici e implicano la ricerca di un percorso per giungere al boss, risolvendo una serie di enigmi uno più complesso dell’altro in una trafila infinita di stanze, passaggi segreti, cunicoli, corridoi e stanze dedicate ai mini boss.