Per quanto riguarda la scena vera e propria, l’idea è semplice: John Hurt stava sotto un tavolo e di lui si vedevano realmente solo la testa e le braccia, mentre un petto finto riempito con sangue finto e petardi era pronto a “esplodere”, spinto da pompe ad alta pressione. Un escamotage utilizzato poi anche per la scena in cui la testa dell’androide Ash (Ian Holm), parla da sola, recisa dal corpo.
Vale la pena di ricordare che il cast di Alien non aveva idea di cosa sarebbe realmente successo. O meglio: a nessuno di loro era stato detto che dal “petto” di Hurt sarebbero esplosi sangue e viscere (seppur finti), per cui la reazione di sorpresa e disgusto che vediamo nel film è assolutamente autentica.
Un getto di sangue finì direttamente addosso all’attrice Veronica Cartwright (lo si può vedere chiaramente), che interpretava il personaggio di Lambert. Lo shock fu per lei talmente intenso che ebbe una reazione isterica, ben udibile nella scena. Infine, ecco in mezzo al sangue il Chestburster (che vuol dire letteralmente distruttore-di-petto): un pupazzo, tenuto su da un marionettista con uno stecco.
La crew della Nostromo è sconvolta e vediamo anche che Ash, incaricato segretamente di proteggere l’alieno, intima di non toccarlo consentendone la fuga. Una scena semplice ma molto intensa e dai tratti memorabili, che ha fatto la storia specialmente se si pensa che venne realizzata nel 1979. E che non ci stancheremo mai di riguardare.
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