Sabrina Impacciatore è sicuramente l’attrice italiana del momento. Il grande successo della seconda stagione di White Lotus (qui la nostra recensione) che l’ha vista protagonista l’ha portata ad ottenere un successo gigantesco. Tuttavia la sua carriera ha avuto molte difficoltà ad ingranare. Parlando con Il Corriere della sera, l’attrice ha infatti ricordato i primi anni in cui venne bocciata poichè ritenuta non abbastanza avvenente.
Mi dissero: “Non potrai mai fare l’attrice perché non sei abbastanza bella”. Quel giudizio mi ferì moltissimo, ma la bellezza è la cosa più relativa che esista al mondo. In America vado agli appuntamenti e mi dicono ‘You are so beautiful’, non è che credo di essere davvero bella per questa ragione
La Impacciatore ha poi parlato dell’inizio dell’amore per la recitazione, quando fu aiutata da Carmelo Bene e Gianni Boncompagni
Studiavo recitazione e una mattina durante le lezioni, venne Carmelo Bene a osservare gli studenti. Un paio di giorni dopo mi chiamò per un’audizione a casa sua. Erano le 3 di pomeriggio: l’emozione di bussare alla sua porta me la ricorderò per sempre. Mi aprì un maggiordomo in livrea e mi disse di accomodarmi in un salottino.
L’arrivo del maestro fu preceduto da un rumore impossibile da dimenticare e che ancora oggi mi rimanda ancora a quell’istante. Il tintinnio del ghiaccio nel suo bicchiere di whisky. Mi fece domande per un’ora e mezza e poi mi disse: “Adesso entrerà un’altra candidata, ma lei non se ne vada”. Mi fece assistere a tutte le altre audizioni delle ragazze. Le distrusse tutte. Era spietato. Alla fine della giornata mi disse: “Sabrina, lei è l’unica degna di stare accanto a un genio”. Mi ingaggiò per fare una ricerca sul Don Chisciotte che doveva durare tre anni, ma rinunciai perché una manciata di giorni prima di partire per questo progetto, mio padre ebbe due infarti e la mia famiglia crollò nella rovina assoluta. In quell’occasione mi aiutò Boncompagni
Andando avanti con l’intervista, la Impacciatore ha ricordato il suo provino per White Lotus, preparato in sole 24 ore.
Un giorno mi telefonano i miei agenti: “Sabrina, devi fare assolutamente questo provino per The White Lotus”. Rispondo impulsivamente: “Ragazzi, non me la sento: sto girando un altro film e sono concentrata sul mio personaggio”. Insistono: è un progetto pazzesco, vediti almeno la prima stagione. Quella notte l’ho guardata. E ho fatto l’alba.
Sono rimasta folgorata e mi sono detta che dovevo assolutamente prendermi quel ruolo, ma avevo solo una domenica per poter realizzare il self-tape che avrei dovuto mandare alla produzione. Ho ripetuto le scene per tutto il giorno, fino alla nausea. A tarda sera non avevo nemmeno mangiato, ma ero stanchissima e dovevo ancora scegliere il meglio delle registrazioni da mandare al regista. In lacrime, stravolta, chiamo una mia amica e la imploro di venire ad aiutarmi.
Lavora in un ristorante e molla tutti all’improvviso per venire da me. L’amicizia per me è il suono del citofono di quella sera. Siamo rimaste in piedi fino alle 4 del mattino per selezionare i provini. Quando poi i miei agenti mi hanno cercato per dirmi che ero stata scelta sono impazzita. Ridevo e piangevo, ma non potevo ridere e non potevo piangere perché ero a teatro. Raggiungo l’uscita e telefono subito a mia madre. Mio padre era venuto a mancare da un mese e lei si è messa a urlare: “Grazie Enea, grazie, grazie”
Che ne pensate?
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