Avete visto Il Morso del Coniglio su Netflix? Ecco come rispondiamo alle domande che ci ha lasciato il criptico finale
Il Morso del Coniglio (Run Rabbit Run) è il nuovo horror psicologico che sta spopolando su Netflix. L’atmosfera del film è onirica e inquietante, da molti già associata ad alcuni film di David Lynch come Strade Perdute o Mulholland Drive e i temi trattati sono intensi, avendo a che fare con traumi repressi, sensi di colpa e paranoie. Ne parliamo, ovviamente con SPOILER.
Sarah (Sarah Snooke di Succession) è una madre single che deve badare alla figlia Mia. Il giorno del suo compleanno la bambina trova un coniglio bianco e presto inizia a manifestare strani comportamenti. Quella notte Sarah cerca di liberarsi dell’ingombro del coniglio, ma l’animale la morde alla mano (da cui il titolo) e non vuole saperne di andarsene dalla casa.
La bambina (che Sarah apostrofa come “coniglietta”) indossa a scuola una maschera da coniglio e comincia a portarla sempre più spesso, cominciando nel frattempo a parlare di “fantasmi” e affermando che le manca “la mamma”. Comincia quindi a chiedere di Joan, la madre di Sarah con la quale lei ha tagliato i rapporti.
La bambina insiste per vedere la nonna e infine Sarah si decide ad accompagnarla alla struttura per anziani dove risiede, scoprendo che Joan soffre di demenza senile e di Alzheimer. Joan sembra riconoscere in Mia un’altra bambina, che chiama Alice, e lei reagisce coerentemente, come se fosse ciò che si aspetta.
Lo strano legame tra Joan e Mia sconvolge Sarah, che con la madre invece non ha mai avuto uno stretto rapporto, mentre Mia comincia a chiedere di essere chiamata Alice e a comportarsi come se fosse un’altra persona, affermando pure di non credere di essere più “sé stessa” e iniziando a realizzare disegni grotteschi.