Tarantino: “Se ti offende un film hai una mente ristretta”

Parlando con La Liberation, Quentin Tarantino si è scagliato contro i disclaimer che informano le persone che potrebbero rimanere offese da un film

Quentin Tarantino
Tarantino in una famosa scena di Pulp Fiction
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Quentin Tarantino è in questo momento nelle prime fasi di produzione del suo decimo e ultimo film, The Movie Critic. Il grande cineasta è dunque impegnato in diversi tour stampa nei quali sta rilasciando molte interviste interessanti. In una delle più recenti, rilasciate a La Liberation, il regista si è scagliato contro i disclaimer, posti all’inizio di alcuni film, che informano le persone che potrebbero rimanere offese.

Rifiuto la parola “offeso”. Chiunque può essere offeso da qualsiasi cosa. Francamente, penso che la maggior parte delle volte – e ci sono senza dubbio alcune eccezioni – dire che sei “offeso” da un film è perchè hai una mente molto ristretta. “Non mi è piaciuto, ed ecco perché, blablabla…” Ma, amico, offeso? L’arte non è un’offesa. E, anche se, in rari casi, posso capirlo, è semplicemente ridicolo offendersi per il contenuto di un film.

Tarantino ha poi proseguito parlando dell proprie esperienze in tal senso.

C’è un film uscito negli ultimi dieci anni – non lo nominerò – che mi ha davvero offeso. Ma più ci pensavo, più mi rendevo conto che era un mio problema. Il mio fottuto problema. L’ho trovato razzista. Volevo prendere a pugni il regista. Penso ancora che sia un film razzista. Ma è solo un fottuto film, amico.

Recentemente Tarantino ha anche parlato con Deadline per rivelare qualche nuovo dettaglio del suo prossimo film. The Movie Critic racconterà di un critico cinematografico che scriveva su riviste porno e che lui leggeva da giovane mentre lavorava come rifornitore di distributori automatici. Il film avrà un arco narrativo simile a quello di Robert De Niro nei panni di Travis Bickle in Taxi Driver.

Tutte le altre cose erano troppo stravaganti per essere lette, ma poi c’era questo giornale porno che aveva una pagina di cinema davvero interessante. Ha scritto di film mainstream ed è stato un critico di seconda fascia. Penso che sia stato un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che potrebbe essere Travis Bickle se fosse un critico cinematografico. Pensa alle annotazioni sul diario di Travis.

La sezione critica di un magazine porno era molto, molto divertente. Era molto scortese. Imprecava. Usava insulti razzisti. Ma la sua roba era davvero divertente. Era maleducato da morire. Scriveva in un modo che sembrava avesse 55 anni, ma in realtà era sulla trentina. Morì prima dei 40 anni. Non mi era chiaro il motivo, ma ora ho fatto qualche ricerca in più e penso che si trattasse di complicazioni dovute all’alcolismo.

Che ne pensate?

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