Chad Stahelski dopo il gigantesco successo avuto dal suo John Wick 4, è ora pronto a lanciarsi in un altro progetto, altrettanto ambizioso. Dirigerà infatti l’adattamento live action di Ghost of Tsushima, amatissimo videogioco di casa Sucker Punch. Parlando con Comic Book Movie, il regista ed ex stuntman, ha parlato di questo futuro film, svelando qualche nuovo dettaglio.
È un qualcosa in cui ci stiamo impegnando davvero tanto al momento. Adoro l’IP che racconta la storia di Jin Sakai come il film sui samurai più anti-samurai di sempre. Le tematiche trattate, il viaggio che Jin Sakai compie attraverso il suo cambiamento o le scelte che fa su chi diventare e ciò le persone hanno bisogno che lui diventi, ciò a cui è legato per onore e ciò che deve diventare. Sono tutte tamatiche davvero interessante per me. La storia e i personaggi sono delle cose che non voglio assolutamente perdere nel film.
Sono le immagini che voglio mantenere. Il problema viene dal come impacchettare così tante informazioni passando da un medium all’altro. Il punto non è chederci è se abbiamo un ottimo materiale, sappiamo di averlo. Il punto è come renderlo fruibile su qualsiasi medium, come possiamo realizzare un fantastico film di due, due ore e mezza da questo gioco? Bisogna renderlo soddisfacente e lasciarlo aperto per espandersi ulteriormente.
Il regista ha anche recentemente confermato che il film di Ghost of Tsushima avrà un cast completamente in giapponese che reciterà in giapponese. Secondo quanto riferito, Sony è d’accordo con il suo piano per creare un’autentica esperienza nipponica che sarà visivamente sbalorditiva e celebrerà il suo amore per quel paese, quell gente e quella lingua.
Se lo facciamo bene, sarà visivamente sbalorditivo – ha detto Stahelski all’epoca. Il successo viene tutto dai personaggi. Ha un’opportunità per fare grande azione, oltre che un film visivamente bello. E onestamente, vorremmo provare a farlo, tutto sulle spalle dei personaggi. Significa che è sarà cosa giapponese sui mongoli che invadono l’isola di Tsushima. Un cast giapponese, in giapponese. Sony è così d’accordo nel sostenerci in questo. Vado in Giappone da quando avevo 16 anni.
Ho un grande amore per il paese, amore per le persone, amore per la lingua. Cercare di dirigere non solo nella mia lingua, ma in quella di qualcun altro e cambiare culturalmente la mia mentalità in un modo interessante che attiri anche un pubblico occidentale.
Che ne pensate?
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